martedì 23 dicembre 2014

New Gloves - Teaser#00

-A Violet Pine -New Gloves- Teaser Series-
New album and new official videoclip work in progress...
In attesa dell'uscita del nuovo album di A Violet Pine e del relativo videoclip ufficiale, rumax filmakers pubblicherà una serie di teaser promozionali che fungeranno in parte da prologo del progetto.

venerdì 5 settembre 2014

Il report dell'ultimo live al Dirockato Monopoli. Grazie a Nerds Attack.

Il primo dei tre botti della serata arriva invece con gli A Violet Pine, scuderiaSeahorse Recordings. Mostruosi. Shoegaze e post-rock fusi assieme, ecco la codifica del suono di questo trio. Purtroppo causa i ritardi per la paura della pioggia tutto è slittato e hanno potuto suonare solo una ventina di minuti. Che io non dimentico. Soprattutto nell’ultimo brano dove il dolce frastuono riversato all’infinito sull’ancora poco pubblico presente è stato struggente.
Pollice altissimo.
http://www.nerdsattack.net/dirockato-festival-largo-portavecchia-monopoli-22-23agosto2014/

lunedì 1 settembre 2014

Girl - la recensione su Rock-Metal-Essence.com

A Violet Pine - Girl - Recensione

  (rating: 0 | 0 votes | 59 views)
Artista: A Violet Pine
Titolo: Girl
Genere: Trip-Hop / Grunge / New Wave / Post Rock
Provenienza: ITA
Anno di uscita: 2013
Etichetta: Seahorse Recordings
Voto: 74/100

Gli A Violet Pine sono un power-trio italiano che mescola melodie grunge, ritmi trip-hop, elettronica, post-rock e altro ancora per creare una musica eterea, emotiva, fuori da ogni categoria.

Il loro debutto Girl, di cui oggi si parla, è uscito nell'aprile 2013, ed evidenzia una musica sicuramente intrigante, che poggia solida su un marcato uso di sintetizzatori e campionamenti, ma anche di strumenti elettrici e a corde, nella creazione della sua atmosfera. Antico e contemporaneo si mescolano qui assieme, come in un incontro-scontro tra Pink Floyd e Massive Attack, portando alla creazione di una musica intima, dal tratto rilassante e serale, di certo non facilissima da digerire per ogni tipo di ascoltatroe.

Al di là di alcune imperfezioni giovanili, che minano parte del giudizio finale del disco (parliamo in particolare di qualche sconnessione tra le parti di alcuni pezzi, e di qualche lieve calo di tensione su segmenti del cantato), il disco appare solido e convincente. Lasciando presagire un interessante futuro per questo terzetto.

TRACKLIST

01 Pathetic
02 Girl
03 Even If It Rains
04 And Then..
05 Family
06 25mg Of Happiness
07 Sleep
08 Sam
09 Fragile
10 Pop Song For Nice People

FORMAZIONE

Giuseppe Procida: vocal, guitar, synth
Pasquale Ragnatela: bass, vocal, piano
Paolo Ormas: drums, laptop

CONTATTI

https://www.facebook.com/avioletpinemusic?fref=ts

mercoledì 20 agosto 2014

Live@SAFARA’ 20 Agosto 2014

A violet pine @SAFARA’ 20 Agosto 2014

5.00/5 (100.00%) 1 vote

a violet pineIl progetto A VIOLET PINE nasce nel 2010 da un’idea di Beppe Procida, Paolo Ormas e Pasquale Ragnatela. La linea comune della band consiste nell’utilizzo di sintetizzatori e bassi corposi, una commistione tra drum machines e batterie acustiche ed ancora intrecci tra chitarre e pianoforte, abbracciando post-rock, dark-wave e rock psichedelico.
La band inizia a scrivere canzoni da subito, suonando live tra il 2011 e il 2012 nel sud Italia.
A marzo 2011 suonano alle finali regionali pugliesi di uno dei maggiori contest italiani per band emergenti, Italia Wave, tenutesi presso le Officine Cantelmo di Lecce.
A settembre 2012 la band partecipa alla compilation chiamata ”One of my turns: a tribute to Pink Floyd”, pubblicata in free download da Mag-Music.com, con una rivisitazione di ”Embryo” (Roger Waters, Works), ricevendo diverse recensioni positive.

A maggio 2013 e’ uscito l’album ”Girl” per l’etichetta indipendente italiana Seahorse Recordings e distribuito da Audioglobe, accompagnato da numerosi commenti e recensioni positive su riviste e webzine e mandato in onda da molte radio italiane. Il video ufficiale di ”Girl”, girato da Ruggiero Scardigno e Max Dicorato e’ stato incluso nel CD ed e’ disponibile su internet. Recentemente e’ stato pubblicato il video ufficiale del secondo singolo ”Sleep”.
Attualmente gli A VIOLET PINE stanno presentando dal vivo il loro disco in molti music club del sud Italia e, nel contempo, stanno lavorando al secondo album.

mercoledì 30 luglio 2014

Conosciamo le band del Rockinday 2014 attraverso 10 domande brevi e dirette: A VIOLET PINE.

image

Conosciamo un po’ meglio le band che si esibiranno al Rockinday 2014.
Abbiamo sottoposto loro 10 domande “brevi e dirette”.
Iniziamo con A Violet Pine , sul nostro palco giovedi 7 agosto .

1.Quali sono le vostre influenze musicali?
Cure, Radiohead, Massive attack.
2.Descrivete la vostra musica con tre aggettivi
Lasciamo che siano gli altri a definirla.
3.La vostra canzone migliore
Girl
4.La canzone che avreste voluto scrivere e perché
Paranoid android dei Radiohead perché e’ fuori dalla portata comune delle idee di un individuo.
5.La canzone dell’infanzia
Una qualsiasi degli Iron Maiden
6.Il rito prima del concerto 
Sigaretta e insulti al batterista.
7.L’album che ha segnato la vostra vita e perché
Disintegration dei Cure.
8.Ultimo disco comperato?
L’ultimo di Mina, Selfie.
9.L’album che fa compagnia in viaggio?
Decide il nostro batterista che guida mentre noi dormiamo soavemente.
10.Cosa volete dire al pubblico del RID che verrà ad ascoltarvi?
Accattat i cd(traduzione: Acquistate i nostri cd)

lunedì 21 luglio 2014

La recensione di "Girl" su Relics-controsuoni

A Violet Pine – Girl (Seahorse Recordings, 2013) di Daniele Dominici

Relics's Rating

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

in una parola: Onirici
IL TUO VOTO: Be the first one !
1383117722_500frontCi troviamo in un paese dove spesso le buone idee vengono trattate con estremo scetticismo. In ambito musicale, soprattutto, non appena qualcosa cattura l’attenzione dei più (qualsiasi sia la scena), una buona percentuale di critici reagisce con un distacco degno di un perbenista davanti ad un bacio lesbo. E questa tendenza è talmente cementificata nell’immaginario di chi ascolta, da creare il peggiore dei blob ideologici: l’impossibilità di riconoscere un ottimo lavoro quando lo si ha tra le mani.
Questo breve incipit incarna fedelmente il viaggio di un qualsiasi anonimo nell’universo dei A Violet Pine, band italianissima alle prese con un impegnativo (e pregevole) disco d’esordio di nomeGirl.
Si sa, un analista deve saper accogliere le voci dei colleghi e nel caso specifico, oltre alla tendenza sottolineata in apertura (forse più appartenente ad una macro categoria), è impossibile non rimaner stupiti da quel malcostume che pervade i critici come un demone bricconcello, costringendoli a dover sciogliere il rebus dell’assegnazione di genere utilizzando improbabili commistioni. Il compulsivismo vero, a volte si cela dietro maschere sottili come carta velina.
Gli A Violet Pine sono semplicemente incatalogabili, elettronici sicuramente, dediti al culto del synth, ma incatalogabili. La musica di questi tre ragazzi (Beppe Procida, Paolo Ormas e Pasquale Ragnatela) è talmente avvolgente, decadentemente avvolgente, che lasciarsi distrarre da giudizi di colore, valore, genere, sarebbe un delitto.
Il dovere di cronaca (forse un più concreto desiderio di comunicare a chi legge le sfumature del gruppo) ci costringe ad assimilarli ad una costola del Post Rock, con i riverberi, le voci diffuse, le chitarre sognanti, elementi peculiari del genere figlio degli anni duemila.
L’errore sarebbe fermarsi qui: c’è il post rock, vero, ma gli A Violet Pine hanno la faccia tosta di compenetrare le influenze che storicamente hanno dato i natali al genere stesso, mescolandole con il prodotto finale. Esce fuori un frullato psichedelico degno di David Gilmour che incontra i God is An Astronaut. Eccezionale.
Varie sono le dimostrazioni tangibili. Nella title track, ad esempio, capiterà di trovarsi nel bel mezzo di un viaggio onirico ad occhi aperti, nemmeno gli anni a cavallo tra sessanta e settanta fossero stati messi in naftalina per essere tirati fuori il giorno del ballo delle debuttanti. Eppure gli effetti son lì a galoppare, a mettere fretta, ansia, ricordandoci che l’abito può rimanere lì dov’è: siamo negli anni duemila, non c’è tempo, non c’è tempo, prossima traccia.
E’ forse per questo che il gruppo è stato accostato alla poetica grunge, di cui rispetta il nichilismo, senza tuttavia stupirsene o diventare il grido di una generazione. Così è se vi pare, insomma.
Prendete Sleep (essenziali anche i titoli, ad una valigia non serve un’etichetta lunga). C’è la dormiveglia, c’è il flusso di pensieri, c’è la voce assonnata. Eppure il sonno non arriva mai e, anzi, ogni singolo ‘ding’ prodotto dal synth è talmente fastidioso che sembra descrivere un’alba travagliata piuttosto che un tramonto. Il mal di vivere non conosce sonno, al massimo circonda le vittime allorché poggiano la testa sul cuscino.
E così via senza soluzione di continuità, elementi, spunti, fusi insieme come in un quadro futurista con forti spunti tematici presi in prestito dalla contemporaneità più spinta.  La conclusione degna del lavoro, è l’hardcore miscelato della traccia Sam, il momento di catartica confusione che precede il risveglio dopo un lungo sogno (forse un trip da acidi? Meglio overdose da metadone); il tutto reso da una naturalezza stilistica quasi imbarazzante, considerando che ci troviamo davanti ad un album d’esordio.
Ecco: per ricollegarci al tema iniziale, nella maggior parte dei casi gli A Violet Pine verranno relegati in quella categoria di artisti troppo arditi per esser considerati credibili. Ed invece siete voi ad aver scavalcato la barricata, ad aver superato il limite immaginario tra critica e collezionismo. Non sono dischi come Girl ad assomigliare a Nine Inch Nails, Radiohead e Pink Floyd, ma siete voi che nell’intento di capire, non siete arrivati a nessuna conclusione, utilizzando, invece, tutte quelle che avevate preso in considerazione durante la ricerca.
Come disco d’esordio, Girl, va decisamente ascoltato. E la svolta chitarristica (pesante) sul finale di Fragile, lascia presagire un seguito tutto da gustare.
Leave the kids alone, this is true italian experimentation.
 Tracklist:
1. Pathetic
2. Girl
3. Even if it rains
4. And then
5. Family
6. 25 mg of happiness
7. Sleep
8. Sam
9. Fragile
10. Pop song for nice people

sabato 17 maggio 2014

STIAMO LAVORANDO AL DISCO DI A Violet Pine
WE ARE WORKING FOR THE NEW ALBUM BY "A VIOLET PINE"
 

Foto: STIAMO LAVORANDO AL DISCO DI A Violet Pine
WE ARE WORKING FOR THE NEW ALBUM BY "A VIOLET PINE"

martedì 15 aprile 2014

"Girl", la recensione di Indiepercui

A Violet Pine – Girl (Seahorse Recording)

Ricchi di melodie ultraterrene invece i Violet Pine, a dispetto di una copertina provocatoria, si lasciano andare alle morbidezze dell’elettronica, un’elettronica qui che si fa preponderante su tutte le scelte stilistiche a parte qualche traccia, più intimista e condizionata da suoni più acustici.
Un disco ricco di vibrazioni e soprattutto d’atmosfera che regala un incedere sincopato che corteggia e racchiude dei piccoli diamanti quasi colpevoli di possedere una bellezza sfavillante.

Ascoltate l’iniziale Pathetic tanto per credere o la scintilla sonora in Even if it rains, passando per le sospensioni sonore di Family o di 25 mg of happiness.
Arrivano poi le suadenti ballate Sam e Fragile a sancire una fine sincera e costruita, quasi irreale, con Pop song for nice people.
Dentro al mare si rialzano corpi pronti a ripartire dopo lunghi affanni, quasi un’esperienza onirica che Nolan vorrebbe raccontare, al momento ci accontentiamo di musica per le nostre orecchie che si fa viva più che mai nel trascorrere del tempo.

venerdì 21 marzo 2014

A VIOLET PINE su PERKELE: la recensione

La recensione completa su Perkele.it

La nuova "ragazza" del "pino viola" ha la pelle morbida e movenze sensuali. Promosso dalla partenopea Seahorse Recordings, "Girl" è il progetto che coinvolge Beppe Procida (voce e chitarra), Paolo Ormas (batteria e sequencer) e Pasquale Ragnatela (basso, pianoforte, voce). La combinazione di sonorità trip-hop, new wave e synth pop caratterizza la prima di A Violet Pine, seguendo a distanza i movimenti di band come Massive Attack, Radiohead, Depeche Mode e The Good Machine.

Senza indugi ci si immerge nel vortice magnetico di "Pathetic", traccia d'apertura rivelatrice di un sound fino ad ora misterioso che, introduce alla title track, scelta come punto di forza del disco e come protagonista di un enigmatico videoclip, girato e prodotto dalla Rumax Filmakers. Si prosegue con "Even If It Rains" e si passa per "And Them", due brani che sfilano in sordina esaltando perciò il cambio di marcia, tutto folk, di "Family".
"25 mg of Happiness" rianima la vena trip-hop dei nostri, per poi fluttuare verso la suadente "Sleep", vero e proprio confronto diretto con la band di Thom Yorke e compagni. "Sam" e i suoi incalzanti accordi di piano, lentamente si inoltrano su vie melodiche dove l'elettronica diventa padrona, arrivando ad osare come mai aveva fatto fin'ora. I ritmi diventano frenetici, il tribalismo esplode. In fine i quasi sette minuti di "Fragile", in un lento crescendo, introducono verso "Pop Song for Nice People", traccia di chiusura del disco.

Onore al merito ai A Violet Pine che, senza lasciarsi sviare dalle pesanti influenze, hanno realizzato un disco di spessore dalle qualità indiscusse. Buona la prima!