venerdì 22 aprile 2016

Nuova recensione per "Turtles" from Usa dal blog Musoscribe

Some very industrial sonic textures form the basis of this post-rock outing from the Italian trio. But don’t let that scare you off; the group’s original music is full of hooks and riffs that will hold your attention. Paolo Ormas‘ drums sometimes evoke mental images of the click-clack of a wooden roller coaster being drawn inexorably up a hill; the tension builds in these songs, and there’s a hypnotic undercurrent to all nine tunes. Splashes of electronic sounds are expertly placed into the arrangement in a way that adds intriguing texture to the songs. This one’s definitely worth your time.
http://blog.musoscribe.com/index.p…/…/04/22/five-quick-ones/

martedì 19 aprile 2016

TURTLES recensito su Darkroom Magazine

A VIOLET PINE
"Turtles"
(T.a. Rock Records)
Time: CD (38:28)
Rating : 7
Secondo lavoro in studio per questo terzetto lombardo che annovera al suo interno membri già navigati provenienti da diverse formazioni (Ablepsya, Orient Express, Vipida), reduci da un interessante esordio come "Girl", maggiormente incentrato su sonorità trip-hop e minimal-elettroniche con qualche sbavatura post-rock di contorno. Opera melanconica e chiaroscurale, l'esordio sulla lunga durata si poneva come una prima metà del manifesto sonoro degli A Violet Pine, che trova in "Turtles", secondo full-length uscito per l'etichetta indipendente di Trani T.a. Rock Records lo scorso settembre, nuovo terreno fertile nel quale attecchire e ramificarsi in uno stilema in precedenza soltanto accennato e passato in sordina tra minimalismi elettronici e ritmati soliloqui emozionali. Album più dilatato ed atmosferico, "Turtles" viaggia principalmente su malinconiche ed ipnotiche pennellate chitarristiche prettamente influenzate dal post-rock di matrice italica (Giardini Di Mirò, Massimo Volume), un'attitudine alternative rock decisamente depressiva e vocalismi caldi ed emozionali. Ne sono un esempio pezzi come la title-track o la successiva "Last Year", accoppiata post-rock minimalista vorticosa e depressiva, o prove più brevi e ruvidamente psichedeliche come "Have Fun" e "Lucky When I'm Wrong", alle quali si aggiungono scelte stilistiche di vario genere all'interno delle restanti tracce. Basta pensare agli inserti elettronici e al crescendo noise della intro "The Game" o alle malinconie new wave del singolo "New Gloves". Nel complesso l'album viaggia lineare dentro ad un crepuscolo musicale avvolgente e tristemente efficace, per un concept sonico ben rappresentato nella copertina ad opera di Alessandra Antonucci riportante un carro trainato da un cavallo che fende un mare grigio e calmo, come le composizioni della triade lombarda che solcano e fendono un'oscura e generale attitudine dai contorni tristi, smuovendone il piatto ed infinito sembiante attraverso cristallini vortici post-rock assieme ad una ritmica collosa ed attufata che ne increspa la superficie.
Lorenzo Nobili

venerdì 15 aprile 2016

Studio live session

A VIOLET PINE studio live session
Tracklist from the album "Turtles" (T.A. Rock Records, 2015)

Turtles 00.00
Last Years 05.04
The Game 09.41

Filmed at NewBorn Studio (Barletta, Italy) By Rumax Filmakers

Recorded and mixed at NewBorn Studio (Barletta, Italy) by Ruggiero Balzano

“Turtles”: il secondo lp degli A Violet Pine si fa in due con un’edizione di remix

A Violet Pine – Turtles
Gli A Violet Pine sono un trio pugliese che ricorderete già per il disco d’esordio,Girl, di cui vi avevamo parlato un paio d’anni fa, scegliendoli tra l’altro come “artisti del mese” nel numero di Maggio 2013 della nostra rivista mensile (qui:http://www.ithinkmagazine.it/recensione-a-violet-pine-girl/).
Adesso i tre rocker sono tornati con un album ancora più maturo rispetto all’ancora acerbo precedente, che spazia verso nuove sonorità. Questo è Turtles, il secondo lavoro del combo barlettano, che si muove tra post-rock, new wave e azzeccati inserti noise-grunge, con massicce dosi di elettronica. Turtles è un disco meno sperimentale di Girl e sembra che la band abbia ben chiara la direzione da intraprendere in maniera diretta e graffiante, benché sempre orecchiabile.
Liberamente ispirati dai prolifici anni ’80, ma dalla scena più dark, con un sound che rievoca grandi band come The CureSoft CellRadiohead e Pink Floyd, gli A Violet Pine riescono ad imprimere tratti caratterizzanti nelle loro composizioni.
The Game apre l’album con un incedere lento ed inquietante con voci soffuse e compresse che lasciano spazio ad un ritornello più melodico ed arioso per poi sfociare in un finale carico e distorto. Un basso carico, in pieno stile new-wave apre New Gloves, il brano migliore di tutto il lotto nonché primo singolo, con un bel video estratto. La ritmica prende il sopravvento creando un pezzo potente e robusto con una musicalità ed una voce che a tratti ricordano mostri sacri come i Joy Division. Anche la title-track,Turtles, parte con un basso molto carico a cui si aggiungono tastiere, chitarre e cori allungati per chiudere con una splendida atmosfera prog. Bright scorre invece in maniera dolce, quasi come una ballad, con una prima parte minimalista che funge da preambolo alla melodica e più carica conclusione.
Chiudono l’album The Moon Has Been Turned Off e Why?. Mentre la prima presenta un struttura più classica, alternando strofa e ritornello e risultando complessivamente uno dei brani più orecchiabili e di facile ascolto dell’intero album, con Why? entriamo invece in una spirale onirica, che ci conduce dolcemente verso la fine del disco.
Turtles è insomma un disco compatto, dove si contraddistingue la tecnica dei musicisti ed una buona qualità di registrazione. A differenza del predecessore i brani si attengono in maniera più stretta al genere, risultando più collegati e amalgamati, benché a volte (unica pecca) un po’ troppo simili tra loro. Un disco comunque consigliato, soprattutto ai nostalgici del genere.
A Violet Pine – Turtles (Remix)
Questo secondo album degli A Violet Pine ha presentato una bella sorpresa: pochi mesi dopo l’uscita, infatti, i tre hanno dato alle stampe una nuova versione del disco completamente remixata. Di certo non si tratta di un semplice album di remix ma un vero e proprio smantellamento e trasformazione di ben otto tracce (sette considerando il doppio remix di Why?) con l’aiuto di vari dj e producer verso confini più dubstep e industrial. 
Ne risultano dei brani freschi e nuovi, difficilmente riconducibili ai loro omonimi originali e in cui, paradossalmente, la voce viene portata in primo piano, risultando ancora più godibile rispetto al disco originale, grazie anche all’ausilio degli effetti vocali molto particolari.
Nei brani permea quell’oscurità industrial riconducibile a pionieri del genere come i Nine Inch Nails e il risultato è ottimo e più variegato rispetto all’“originale”.
Bella sorpresa!
Qui c’è la pagina facebook della band: https://www.facebook.com/avioletpinemusic/
Qui il video di New Gloveshttp://www.youtube.com/watch?v=xaKkawiJTSY
NICOLA LOTTI