Passione e duro lavoro nell’universo post-rock. L’intervista su Musicalnews agli A Violet Pine in occasione del nuovo album Girl
Il 2013 vede l'entrata in campo di una nuova formazione: i A Violet Pine, tra Cure e Radiohead. Nella intervista, tanti consigli per le nuove leve e gustose curiosita' relative al nuovissimo album Girl.
Il 2013 vede l'entrata in campo di una nuova formazione: i A Violet Pine, tra Cure e Radiohead. Nella intervista, tanti consigli per le nuove leve e gustose curiosita' relative al nuovissimo album Girl.
Il progetto nasce dal connubio di un’idea di Beppe Procida con l’esperienza di Paolo Ormas e Pasquale Ragnatela. Intessendo tetre atmosfere dark-wave, evanescenti sonorità post-rock, e dosi massicce di armonie psichedeliche, la ricchezza del quadro finale salta agli occhi al primo ascolto. Musicalnews ha intervistato per voi i membri della band, adesso che è disponibile a tutti il nuovo album “Girl”, registrato da Seahorse Recordings e distribuito daAudioglobe .
D: Inizierei col dire che siete tutti veterani del mondo musicale. Cosa potete dirci delle vostre esperienze precedenti a questa formazione, e quanto ha inciso tutto questo sul nuovo “A Violet Pine”?
R: “Abbiamo tutti e tre diverse esperienze musicali alle spalle con altri vari gruppi. Paolo suonava negli Orient Express in ambiente stoner e psichedelico, ed attualmente rivisitazioni di classic rock con i Rainbow Brigde; Pasquale era il cantante ed il bassista dei Vipida, nel grunge, ed io (Beppe) nel genere post-rock con gli Ablepsya. Nel 2010 è nato questo nuovo progetto dove cerchiamo di confluire tutte le esperienze passate ma in un'ottica nuova e del tutto differente.
D: Uno dei punti di forza di “Girl” risiede sicuramente nelle sonorità evocative. In che modo si arriva a questi suoni, e come si articola il vostro processo di composizione?
R: Il nostro processo compositivo è in realtà abbastanza diverso da quello adottato da molte band. Utilizziamo molto la Rete per scambiarci spunti, idee e piccole registrazioni. Solitamente arriviamo in sala prove con il brano completo all' 80%. Questo modo di agire limita i tempi morti, e ci stimola a concentrarci maggiormente sulle particolari sonorità che fanno da sfondo al nuovo album.
D: Domanda di rito. Quali sono i vostri artisti preferiti e quindi le vostre influenze musicali?
R: I nostri artisti preferiti sono Cure, Massive Attack, Radiohead,Motorpsycho per matenerci sul vago.
Poi ognuno di noi ha delle preferenze; ad esempio Pasquale è un amante della musica classica, Paolo della psichedelia degli anni settanta.
D: Su quale singolo tratto da “Girl” avete deciso di far convergere la maggior parte dello sforzo commerciale?
R: Abbiamo deciso di puntare su Girl che è anche il titolo del disco. Crediamo che in questo brano siano presenti un po' tutte le sfumature che compongono la nostra musica. Abbiamo realizzato un video che si sposa molto bene con quel tipo di atmosfere, è presente su Youtube ed è stato girato da Ruggiero Scardigno e Massimiliano Dicorato della Rumax Filmakers. Ultimamente abbiamo realizzato anche un secondo video promozionale per il brano “Sleep” , dove molto semplicemente suoniamo all’interno di un garage.
D: Reputate più importante pubblicare un buon album, o la priorità è tutta per l’esibizione live?
R: Difficile dare una risposta, perché sono entrambi importanti per una band. Oggigiorno il concerto è l'unica maniera per vendere qualche copia, ma è anche vero che spesso il live e il disco sono due cose molto differenti. Nel nostro caso nel live siamo molto più fisici, mentre il disco risulta più "da viaggio". Sono due aspetti della band che tendiamo a differenziare anche perché l'ascolto avviene in stati d'animo e situazioni mentali differenti tra loro.
D: Siete riusciti ad incidere un album e a divenire musicisti affermati. Questo percorso vi ha regalato più gioie o dolori?
R: È una soddisfazione. Poter toccare con mano la prova tangibile tuo lavoro come artista è sempre un gran cosa. Poterla condividere e presentare in giro è qualcosa di ancor più gratificante che la quantità di persone ad apprezzarla veramente.
D: Un commento alla situazione attuale della discografia italiana ?
R:La discografia italiana è un'illusione. Crediamo che esistano i colpi di fortuna e la congiunzione astrale. La qualità e il talento non bastano quasi mai. Solo il duro lavoro e la caparbietà a volte pagano.
D: Sogni nel cassetto e progetti futuri?
R: Far subito un altro album e riuscire a portare il nostro progetto all'estero, dove esistono luoghi più ricettivi al nostro tipo di sonorità. Ci stiamo lavorando e non è detto che in futuro troppo lontano non riusciamo ad organizzare un tour in Germania o in Belgio.
Il progetto nasce dal connubio di un’idea di Beppe Procida con l’esperienza di Paolo Ormas e Pasquale Ragnatela. Intessendo tetre atmosfere dark-wave, evanescenti sonorità post-rock, e dosi massicce di armonie psichedeliche, la ricchezza del quadro finale salta agli occhi al primo ascolto. Musicalnews ha intervistato per voi i membri della band, adesso che è disponibile a tutti il nuovo album “Girl”, registrato da Seahorse Recordings e distribuito daAudioglobe .
D: Inizierei col dire che siete tutti veterani del mondo musicale. Cosa potete dirci delle vostre esperienze precedenti a questa formazione, e quanto ha inciso tutto questo sul nuovo “A Violet Pine”?
R: “Abbiamo tutti e tre diverse esperienze musicali alle spalle con altri vari gruppi. Paolo suonava negli Orient Express in ambiente stoner e psichedelico, ed attualmente rivisitazioni di classic rock con i Rainbow Brigde; Pasquale era il cantante ed il bassista dei Vipida, nel grunge, ed io (Beppe) nel genere post-rock con gli Ablepsya. Nel 2010 è nato questo nuovo progetto dove cerchiamo di confluire tutte le esperienze passate ma in un'ottica nuova e del tutto differente.
D: Uno dei punti di forza di “Girl” risiede sicuramente nelle sonorità evocative. In che modo si arriva a questi suoni, e come si articola il vostro processo di composizione?
R: Il nostro processo compositivo è in realtà abbastanza diverso da quello adottato da molte band. Utilizziamo molto la Rete per scambiarci spunti, idee e piccole registrazioni. Solitamente arriviamo in sala prove con il brano completo all' 80%. Questo modo di agire limita i tempi morti, e ci stimola a concentrarci maggiormente sulle particolari sonorità che fanno da sfondo al nuovo album.
D: Domanda di rito. Quali sono i vostri artisti preferiti e quindi le vostre influenze musicali?
R: I nostri artisti preferiti sono Cure, Massive Attack, Radiohead,Motorpsycho per matenerci sul vago.
Poi ognuno di noi ha delle preferenze; ad esempio Pasquale è un amante della musica classica, Paolo della psichedelia degli anni settanta.
D: Su quale singolo tratto da “Girl” avete deciso di far convergere la maggior parte dello sforzo commerciale?
R: Abbiamo deciso di puntare su Girl che è anche il titolo del disco. Crediamo che in questo brano siano presenti un po' tutte le sfumature che compongono la nostra musica. Abbiamo realizzato un video che si sposa molto bene con quel tipo di atmosfere, è presente su Youtube ed è stato girato da Ruggiero Scardigno e Massimiliano Dicorato della Rumax Filmakers. Ultimamente abbiamo realizzato anche un secondo video promozionale per il brano “Sleep” , dove molto semplicemente suoniamo all’interno di un garage.
D: Reputate più importante pubblicare un buon album, o la priorità è tutta per l’esibizione live?
R: Difficile dare una risposta, perché sono entrambi importanti per una band. Oggigiorno il concerto è l'unica maniera per vendere qualche copia, ma è anche vero che spesso il live e il disco sono due cose molto differenti. Nel nostro caso nel live siamo molto più fisici, mentre il disco risulta più "da viaggio". Sono due aspetti della band che tendiamo a differenziare anche perché l'ascolto avviene in stati d'animo e situazioni mentali differenti tra loro.
D: Siete riusciti ad incidere un album e a divenire musicisti affermati. Questo percorso vi ha regalato più gioie o dolori?
R: È una soddisfazione. Poter toccare con mano la prova tangibile tuo lavoro come artista è sempre un gran cosa. Poterla condividere e presentare in giro è qualcosa di ancor più gratificante che la quantità di persone ad apprezzarla veramente.
D: Un commento alla situazione attuale della discografia italiana ?
R:La discografia italiana è un'illusione. Crediamo che esistano i colpi di fortuna e la congiunzione astrale. La qualità e il talento non bastano quasi mai. Solo il duro lavoro e la caparbietà a volte pagano.
D: Sogni nel cassetto e progetti futuri?
R: Far subito un altro album e riuscire a portare il nostro progetto all'estero, dove esistono luoghi più ricettivi al nostro tipo di sonorità. Ci stiamo lavorando e non è detto che in futuro troppo lontano non riusciamo ad organizzare un tour in Germania o in Belgio.
Nessun commento:
Posta un commento