"TURTLES" (2015 T.a. Rock Records)
http://musiczine.lavenir.net/fr/chroniques/a-violet-pine/turtles/
Prog, cold wave, shoegaze, électro, post rock et punk font donc ici bon ménage et entretiennent, en général, une belle intensité électrique. Un chouette album !
Turtles degli A Violet Pine, è un malinconico ritorno al passato, un passato di estatiche sonorità ben radicato nel presente, un qui ed ora proiettato verso un solido futuro che avrà sempre qualcosa da dire.
shoegazinyourwaves
Perkele
"Turtles", si presenta con una veste nero pece dove l'ambiente scelto per esercitare la propria scrittura creativa è tappezzato di icone dark wave e ha l'odore acre di certe bettole post metal dove si allungano figure attoriali lente e tenebrose.
Un album solido, costruito intorno alle intuizioni chitarristiche ed inspessito dal magma di una sezione ritmica degno di Cure e Sisters of Mercy. Un amico strano, sinistro, quasi antipatico ma che alla fine ci cattura sempre.
Musoscribe(Usa)
Some very industrial sonic textures form the basis of this post-rock outing from the Italian trio. But don’t let that scare you off; the group’s original music is full of hooks and riffs that will hold your attention. Paolo Ormas‘ drums sometimes evoke mental images of the click-clack of a wooden roller coaster being drawn inexorably up a hill; the tension builds in these songs, and there’s a hypnotic undercurrent to all nine tunes. Splashes of electronic sounds are expertly placed into the arrangement in a way that adds intriguing texture to the songs. This one’s definitely worth your time.
Darkroom Magazine
Album dilatato ed atmosferico, "Turtles" viaggia principalmente su malinconiche ed ipnotiche pennellate chitarristiche prettamente influenzate dal post-rock di matrice italica, un'attitudine alternative rock decisamente depressiva e vocalismi caldi ed emozionali.
I-Think Magazine
"Turtles", il secondo lavoro del combo barlettano, si muove tra post-rock, new wave e azzeccati inserti noise-grunge, con massicce dosi di elettronica e addirittura si fa in due, con un'edizione remix.
shoegazinyourwaves
I Violet Pine andrebbero ascoltati poichè sono i degni alfieri di un sound che, sfrondato dalle onanistiche altrui voglie di colpire ad ogni costo e dagli altrui atteggiamenti indie, resta per quello che è: viaggio decadente, onirico e malinconico.
Perkele
"Turtles", si presenta con una veste nero pece dove l'ambiente scelto per esercitare la propria scrittura creativa è tappezzato di icone dark wave e ha l'odore acre di certe bettole post metal dove si allungano figure attoriali lente e tenebrose.
Un album solido, costruito intorno alle intuizioni chitarristiche ed inspessito dal magma di una sezione ritmica degno di Cure e Sisters of Mercy. Un amico strano, sinistro, quasi antipatico ma che alla fine ci cattura sempre.
Musoscribe(Usa)
Some very industrial sonic textures form the basis of this post-rock outing from the Italian trio. But don’t let that scare you off; the group’s original music is full of hooks and riffs that will hold your attention. Paolo Ormas‘ drums sometimes evoke mental images of the click-clack of a wooden roller coaster being drawn inexorably up a hill; the tension builds in these songs, and there’s a hypnotic undercurrent to all nine tunes. Splashes of electronic sounds are expertly placed into the arrangement in a way that adds intriguing texture to the songs. This one’s definitely worth your time.
Darkroom Magazine
Album dilatato ed atmosferico, "Turtles" viaggia principalmente su malinconiche ed ipnotiche pennellate chitarristiche prettamente influenzate dal post-rock di matrice italica, un'attitudine alternative rock decisamente depressiva e vocalismi caldi ed emozionali.
I-Think Magazine
"Turtles", il secondo lavoro del combo barlettano, si muove tra post-rock, new wave e azzeccati inserti noise-grunge, con massicce dosi di elettronica e addirittura si fa in due, con un'edizione remix.
Idealmente avvolti in una nube sulfurea che ne ammanta il suono di ossianica ieraticità, a due anni dal precedente “Girl” il trio A Violet Pine pubblica su etichetta T.a. Rock Records “Turtles”, nove tracce in cui convivono languori wave ed echi spettrali, disco gentile solo screziato da stratificate suggestioni elettriche, figlio di un’anima oscura e goticheggiante, di rigurgiti electro e di inserti rumoristici disseminati ad arte..
La scena post rock si arricchisce di un altro album di spessore che potrebbe attrarre numerosi appassionati costantemente alla ricerca di sonorità nuove.
RAWANDWILD.COM
Gli A Violet Pine non hanno lasciato nulla al caso curando tutto nei minimi particolari, un piccolo capolavoro targato Italy che difficilmente passerà inosservato per gli amanti del genere e non solo.
Voto: 8,5/10
Darkentries.be
"Het zou me niet verbazen mocht David Gilmour zelve stiekem op deze plaat hebben meegewerkt" -
"Non mi sorprenderebbe se David Gilmour abbia segretamente partecipato a questo disco"
Gli A Violet Pine non hanno lasciato nulla al caso curando tutto nei minimi particolari, un piccolo capolavoro targato Italy che difficilmente passerà inosservato per gli amanti del genere e non solo.
Voto: 8,5/10
Darkentries.be
"Het zou me niet verbazen mocht David Gilmour zelve stiekem op deze plaat hebben meegewerkt" -
"Non mi sorprenderebbe se David Gilmour abbia segretamente partecipato a questo disco"
Sicuramente non è un disco per tutti. E questa è solo che una nota positiva, perché i dischi “per tutti” sono abbastanza inutili dato che parlano a tutti, senza colpire l’intimità di nessuno.
L’aspetto davvero peculiare è paradossalmente quello meno tangibile e calorico, ossia un cantato lo-fi, distaccato e che contrasta gradevolmente con sonorità sostanziose ed a presa pressoché istantanea....un secondo album che piace per la sua schiettezza e per una facilità d’ascolto notevole e ad impatto zero su credibilità e valore alla proposta degli A Violet Pine.
Quaranta minuti di buona musica e ad altrettanto buoni spunti musicali che mostrano abilità e voglia di fare buona musica senza abbandonare le proprie convinzioni musicali. Credo che il riscontro sarà migliore del precedente e, se l’ascesa musicale si confermerà, potremmo aspettarci un bel futuro musicale per i “A Violet Pine”.
Si respira un’atmosfera nebulosa ed oscura già dalle note di apertura di Turtles, il nuovo album degli A Violet pine. Atmosfere cupe che ricordano quelle del postrock e dello shoegaze anni 80, quando, ancora, ci concedevamo il lusso di crogiolarci e perderci nella graffiante malinconia di certa musica.
Darkitalia.com (album del mese di Dicembre)
Molte sono le emozioni che andremo ad abbracciare durante l’ascolto di “Turtles”, ed essenzialmente è questo quello che ci interessa provare quando abbiamo tra le mani un disco del genere, e gli A Violet Pine sono abili nel colpirci direttamente al cuore, senza orpelli di sorta od inutili artifici.
Un album che non abbiamo timore di inserire nei meandri vastissimi del rock ma che suona new wave con un sottofondo dark, un pizzico di elettronica e synth che piacerebbero ai Depeche Mode e tanta emotività.
Sono le storie tristi che rendono belle le storie, i libri, le canzoni.
Reflection of Darkness
....it is a good album. One that lacks any kind boredom while keeping a pleasing undertone that circles above , one that feeds from a variety of styles and stylistics without losing a kind of acoustic texture. A moody one, full of contrasts and blurred edges. It is a tree that yearns for light while casting shadows...
....it is a good album. One that lacks any kind boredom while keeping a pleasing undertone that circles above , one that feeds from a variety of styles and stylistics without losing a kind of acoustic texture. A moody one, full of contrasts and blurred edges. It is a tree that yearns for light while casting shadows...
Music On Tnt
Il disco, sin dal primo ascolto sembra volersi aprire a orizzonti estesi, ricchi di influssi surreali.
Il disco, sin dal primo ascolto sembra volersi aprire a orizzonti estesi, ricchi di influssi surreali.
Se siete amanti di sonorità che miscelano tra loro Rock, Elettronica, New Wave, prendendo a piene mani dagli anni ’80, “Turtles” è un album che fa al caso vostro, una release di ampio respiro che merita attenzione.
Peek A Boo Magazine (Magazine e Web Magazine Belga)
Kdcobain.it
"Turtles" è un album che si fa ascoltare e riascoltare con piacere.
ROCK-METAL.ESSENCE
Ottimo il lavoro tecnico e compositivo del gruppo, con i musicisti sugli scudi agli strumenti e alle voci e tutti i nove brani scritti con palmo solido e ispirato, per circa quaranta minuti di musica di piacevole ascolto, varia, compatta, con un filo logico.
Peek A Boo Magazine (Magazine e Web Magazine Belga)
Give this warm and atmospheric album a chance and give it the necessary time, it undoubtedly crawls under your skin.
Date a questo album atmosferico e accogliente il tempo necessario e senza dubbio striscerà sotto pelle.
"Turtles" è un album che si fa ascoltare e riascoltare con piacere.
ROCK-METAL.ESSENCE
Ottimo il lavoro tecnico e compositivo del gruppo, con i musicisti sugli scudi agli strumenti e alle voci e tutti i nove brani scritti con palmo solido e ispirato, per circa quaranta minuti di musica di piacevole ascolto, varia, compatta, con un filo logico.
Man on the Moon
Rock Hard Italy
O que este disco nos oferece sem rodeios é um indie rock fulgurante, visceral infeccioso e incisivo, claramente marcado pela nostalgia dos anos oitenta, quase sempre envolvida numa embalagem frenética, embrulhada com vozes e sintetizadores num registo predominantemente grave, sombrio e ligeiramente distorcido.
Ciò che questo album ci offre senza mezzi termini è un indie rock brillante, viscerale e contagioso incisivo, chiaramente segnato dalla nostalgia degli anni Ottanta, spesso coinvolto in un imballaggio frenetico, avvolto con voci e sintetizzatori in un registro prevalentemente basso, scuro e leggermente distorto.
Ciò che questo album ci offre senza mezzi termini è un indie rock brillante, viscerale e contagioso incisivo, chiaramente segnato dalla nostalgia degli anni Ottanta, spesso coinvolto in un imballaggio frenetico, avvolto con voci e sintetizzatori in un registro prevalentemente basso, scuro e leggermente distorto.
Rock Hard Italy
E' un intrigante gioco di contrasti a caratterizzare il secondo lavoro in studio del terzetto denominato A Violet Pine: un cantato dai toni dimessi e dall'impostazione pacata trova infatti la propria antitesi in fraseggi di chitarra nervosi e graffianti, a disegnare un decadente universo sonoro ricco di sfumature e suggestioni malinconiche.
Continua la ricerca e l’attenzione sonora degli A Violet Pine, capaci di infondere potenza ruvida ed essenziale, calibrata da un’elettronica di contrasto e incisa per relegare l’inutile al fondo e contrarsi sull’essenzialità in primo piano.
Tra new wave rock anni ’80, ricordando la fragilità di Ian Curtis, i nostri confezionano un gran disco, sia dal punto di vista estetico, sia dal punto di vista musicale e di contenuti: l’acqua sostanza vitale accompagna e in fondo, solo in fondo un orizzonte da riscoprire.
Tra new wave rock anni ’80, ricordando la fragilità di Ian Curtis, i nostri confezionano un gran disco, sia dal punto di vista estetico, sia dal punto di vista musicale e di contenuti: l’acqua sostanza vitale accompagna e in fondo, solo in fondo un orizzonte da riscoprire.
Rockshock.it
....Turtles, secondo album degli A Violet Pine, creatura sonora che degli anni '80 tira fuori la linfa più succosa, amara, grumosa, nove interpretazioni color pece che ammansiscono e tensionano - insieme - un pathos saturo di elettricità e poetica buia, tracce che graffitano l'ascolto, avvolgendo ogni cosa al loro passaggio.
Rockit
Un disco che presenta soluzioni stilistiche interessanti, curato in ogni sua componente e dal respiro internazionale....una manciata di canzoni concepite con un grado superiore alla media di lucidità e preparazione, amore per la musica e senso del pathos come definito nei riti misterici. Ciò che ne viene fuori è un disco maturo, ben suonato, prodotto e registrato. Avanti così.
....Turtles, secondo album degli A Violet Pine, creatura sonora che degli anni '80 tira fuori la linfa più succosa, amara, grumosa, nove interpretazioni color pece che ammansiscono e tensionano - insieme - un pathos saturo di elettricità e poetica buia, tracce che graffitano l'ascolto, avvolgendo ogni cosa al loro passaggio.
Rockit
Un disco che presenta soluzioni stilistiche interessanti, curato in ogni sua componente e dal respiro internazionale....una manciata di canzoni concepite con un grado superiore alla media di lucidità e preparazione, amore per la musica e senso del pathos come definito nei riti misterici. Ciò che ne viene fuori è un disco maturo, ben suonato, prodotto e registrato. Avanti così.
Distorsioni
Un album oscuro di grande fascinazione dove chitarre come lame taglienti lacerano le trame dei tappeti di tastiere elettroniche, ma che hanno sotto sempre una “canzone” orecchiabile come molti dei maestri di un trentennio fa ci hanno insegnato. Un piccolo capolavoro che meriterebbe di essere conosciuto e apprezzato a livello internazionale.
Tuttorock
Un ottimo secondo lavoro per questa solida band, ritmo sempre solido e pulito, chitarre taglienti, voce che si inserisce come si deve nella trama musicale, merita sicuramente più di un ascolto.
Distopic
“Turtles” è il secondo lavoro degli italianissimi A Violet Pine e ha diverse cose interessanti. Innanzitutto l’atmosfera: bella piena, che dà personalità al disco, così da farlo apparire un blocco compatto.
"GIRL" (2013 Seahorse Recordings)
HEAVYWORLDS.COM
Il trio bergamasco A Violet Pine mescola post-rock ed elettronica con velate atmosfere new wave, un genere che loro stessi definiscono Post-Rock, Shoegaze. Questo loro primo album “Girl”, si presenta come un progetto sicuramente molto originale, che risulterà gradito ai fans più incalliti di The Cure, Morphine, Massive Attack e Radiohead..
NERDSATTACK
Il primo dei tre botti della serata arriva invece con gli A Violet Pine, scuderia Seahorse Recordings. Mostruosi. Shoegaze e post-rock fusi assieme, ecco la codifica del suono di questo trio. Purtroppo causa i ritardi per la paura della pioggia tutto è slittato e hanno potuto suonare solo una ventina di minuti. Che io non dimentico. Soprattutto nell’ultimo brano dove il dolce frastuono riversato all’infinito sull’ancora poco pubblico presente è stato struggente. Pollice altissimo.ROCK-METAL-ESSENCE
http://www.rock-metal-essence.com/2014/08/a-violet-pine-girl-recensione.html
Antico e contemporaneo si mescolano qui assieme, come in un incontro-scontro tra Pink Floyd e Massive Attack, portando alla creazione di una musica intima, dal tratto rilassante e serale, di certo non facilissima da digerire per ogni tipo di ascoltatore.
RELICS-CONTROSUONI
http://avioletpine.blogspot.it/2014/07/la-recensione-di-girl-su-relics.html
Gli A Violet Pine sono semplicemente incatalogabili, elettronici sicuramente, dediti al culto del synth, ma incatalogabili. La musica di questi tre ragazzi (Beppe Procida, Paolo Ormas e Pasquale Ragnatela) è talmente avvolgente, decadentemente avvolgente, che lasciarsi distrarre da giudizi di colore, valore, genere, sarebbe un delitto.
INDIPERCUI
http://indiepercui.altervista.org/violet-pine-girl-seahorse-recording/
Un disco ricco di vibrazioni e soprattutto d’atmosfera che regala un incedere sincopato che corteggia e racchiude dei piccoli diamanti quasi colpevoli di possedere una bellezza sfavillante.
PERKELE
http://www.perkele.it/index.asp?pag=recensioni2&id=4012
La nuova "ragazza" del "pino viola" ha la pelle morbida e movenze sensuali.
Onore al merito ai A Violet Pine che, senza lasciarsi sviare dalle pesanti influenze, hanno realizzato un disco di spessore dalle qualità indiscusse. Buona la prima!
MESCALINA.IT
http://www.mescalina.it/musica/recensioni/a-violet-pine-girl#
Girl, l`album di debutto di questo progetto, è una combinazione di esperienze destabilizzanti nel vedo e non vedo, è una caduta rallentata all’indietro, un’ arresa alla risposta. Cerchi di fumo in piccoli ambienti, volti bianchi smagriti da un inverno infinito, luci e ombre del tramonto che filtrano tra le persiane e lunghe attese dilatate da un suono liquido, deforme, plasmabile. Una Puglia che non ti aspettavi.
HATETV.IT
http://www.hatetv.it/articoli_detail.php?ID=2276
Pop Song For Nice People ha un ritornello che dalla testa non esce più....Girl riporta echi di Morphine.Dissonanze a alienazione: canzone perfetta. Pathetic con i Morphine scaraventati nel futuro. L'album è tutto così e il vertice è Family, scarna, vuota e devota a Mark Linkous. Questa è una grande band, punto.
KDCOBAIN.IT
http://www.kdcobain.it/tutte-le-recensioni/687-a-violet-pine--girl-recensione-.html
“Girl” è un album oscuro, ipnotico, un lavoro nel quale trip-hop, new wave, synth pop si infettano a vicenda, creando un sound inquietante, ma allo stesso tempo irresisitibile.
IMPATTO SONORO
http://www.impattosonoro.it/2013/12/09/recensioni/a-violet-pine-girl/
Eleganza, intimità, minimalismo. Queste sono le immediate(e piacevoli) sensazioni provate ad un primissimo e fugace approccio a "Girl", esordio del terzetto composto da Beppe Procida, Paolo Ormas e Pasquale Ragnatela. E l'impressione di aver(finalmente) di fronte qualcosa di particolare e peculiare risulta confermata ascolto dopo ascolto, traccia dopo traccia da sonorità garbate, avvolgenti e ricercate a base di dub, trip hop, new wave e prog rock, con nessuna che però prevale sull'altra e con il tutto ben amalgamato anche grazie a rimandi stilosi e prettamente esterofili quali Massive Attack, Radiohead e Depeche Mode.
LA CADUTA
http://lacaduta.tumblr.com/post/68168285857/recensione-a-violet-pine-girl
Un “pino viola” tra ballad ed elettronica. Qui si collocano gli A Violet Pine, complesso del sud Italia (Barletta), nato nel 2010 e giunto presto all’attenzione di gran parte della critica musicale.
MUSIC ON TNT
http://www.music-on-tnt.com/recensioni/articolo.php?id_articolo=1420
Combo artistico definito attorno agli ideali creativi di abili musicisti, bravi ad interpretare le proprie illusorie narrazioni, attraverso strutture marcatamente trip hop-new wave.
DISTORSIONI
http://www.distorsioni.net/rubriche/fermoposta/fermoposta-it/girl
E tra lievi reiterate percussioni, leggeri tocchi di pianoforte, eterei arpeggi chitarristici si crea un modus personale e particolare che vede in Girl,canzone che titola l’album, una delle cose più belle, insieme al brano che apre il disco Pathetic e a Fragile che sferza il suo finale con ondate sintetiche che sfumano nel nulla.
RAW & WILD
http://www.rawandwild.com/
Un album fondamentalmente umorale che tende al chiaroscuro e alle sfumature che ne comporta, distinguendosi così dal più classico trip-hop che tende di solito a rallentare le melodie nel tentativo di creare un sound cupo e pesante. Che poi si tratti di new wave piuttosto che di trip-hop, più elettronica e meno post-rock è difficile da stabilire, c’è di fatto che lo stile compositivo degli A Violet Pine è riconducibile solo agli A Violet Pine e alla buona musica che hanno masticato e a cui si sono ispirati.
ROCKERILLA
Trio italiano al debutto che mescola post-rock, trip-hop e tetre atmosfere dark wave, il tutto espresso tramite l'idioma anglofono. Gelide atmosfere sospese in un livido spleen esistenziale si posano sulle tracce suonate dalla band, che mostra di sapersi destreggiare in un nomade eclettismo.
DISCOTECA.IT
http://discoteca.it/articoli/10-09-2013/girl-l-album-d-esordio-dei-violet-pine
Talora accade che un album sfugga ad una precisa classificazione, “accorpando” diverse influenze musicali. “Girl”, con cui hanno esordito i Violet Pine, è uno di questi album, che fa delle mescolanze di generi differenti e della sperimentazione il suo leit motiv.
BASSA FEDELTA'
http://www.bassafedelta.it/democrazia/d8.php
"Un disco inquietante e pericoloso, come ogni sofferto atto - o tentativo - di verità."
SHIVERWEBZINE
http://www.shiverwebzine.com/2013/08/01/a-violet-pine-girl-2013-seahorse-recordings/
"A Violet Pine è un progetto tutto italiano che nasce dalle precedenti esperienze di Beppe Procida, Paolo Ormas e Pasquale Ragnatela e tra varie contaminazioni arrivano all’esordio con il primo disco intitolato Girl; un disco “corrosivo” per la mente con una voce che sussurra e inquieta tra tappeti di synth e linee di basso."
Irradia.it
http://www.irradia.it/news/a-violet-pine-girl-la-recensione.html
“Girl” (uscito per la Seahorse Recordings), è una sorta di grande contenitore in cui i nostri tre musicisti sfogano le loro idee e le loro tensioni trasformandole in suoni e suggestioni musicali per 45 minuti dove regnano atmosfere sognanti, suoni sintetici, rumori e chitarre.
LOUDVISION
http://www.loudvision.it/musica-dischi-a-violet-pine-girl--6462.html
Prima dell'ascolto portatevi una mappa, anche vaga, dell'interno della vostra anima. Vi servirà: i fantasmi di "Family", "Fragile" e "Pathetic" hanno intuizioni alienanti che stanno per farvi dubitare di essere ancora dentro voi stessi. Chitarre levigate, synth lisergici, bassi dub e trip hop: tutto scompare addentrandosi in queste psichedelie al rallentatore, che trasformano singoli battiti cardiaci in eventi tutt'altro che scontati, e rendono alle emozioni l'antico ruolo di epifanie improvvise di sé. Non privatevene. Otto e mezzo.
ROCKSHOCK
http://www.rockshock.it/recensione-a-violet-pine-girl/?utm_source=facebook.com&awesm=fbshare.me_p43C&utm_content=fbshare-js-large&utm_campaign=&utm_medium=fbshare.me-facebook-post
..A Violet Pine, piacevole sorpresa..col loro recente Girl, un bel misto di elettronica e post-rock. Ancor più affascinante è il modo in cui questa band è capace di spiazzarti canzone dopo canzone, ascolto dopo ascolto. Nelle dieci tracce di Girl avrete modo di trarne voi stessi il vero valore.
MELODICAMENTE
A volte capitano tra le mani dei dischi molto particolari, che non hanno catalogazione ma che si muovono in varie direzioni musicali senza una etichetta precisa, quasi come mostri che si dimenano in una gabbia troppo piccola per loro. “Girl“, il disco di esordio degli A Violet Pine, ricorda questa immagine.
ROCKAMBULA
http://www.rockambula.com/a-violet-pine-girl/
Dal primo all’ultimo pezzo. da “Pathetic” a “Pop Song For Nice People”, l’esordio discografico Girl dei Violet Pine è un mondo totalmente obliquo, da leggere in virtù della libertà espressiva e della bellezza amniotica che porta dentro i suoi panni sonori. Difficilmente da collocare dal punto di vista dei rimandi iconografici – se non per quella vena sottomessa alla Autechre, Mogwai – il disco è un’apnea in ambienti liquidi che hanno la potenza/virtù di creare interazioni differenti, differenti nel calibro e nella trasposizione alternativa per nostalgie e carezze sintetiche.
AUDIOFOLLIA
http://audiofollia.blogspot.it/2013/06/a-violet-pinenessuna-barriera-per-il.html
A Violet Pine: un nome che vi conviene segnare e tenere d'occhio, ma soprattutto "ascoltare".
Che ci crediate o no, il nuovo rock è anche questo: e la band dimostra di scrivere pagine assolutamente innovative e molto particolari, che rapiscono e colpiscono, rilassano e fanno sanguinare, sognanti e tese, immaginarie e reali.....tutto questo è la musica degli A Violet Pine....bella e interessante; non perdetevela.
MUSIC CLUBROCKAMBULA
http://www.rockambula.com/a-violet-pine-girl/
Dal primo all’ultimo pezzo. da “Pathetic” a “Pop Song For Nice People”, l’esordio discografico Girl dei Violet Pine è un mondo totalmente obliquo, da leggere in virtù della libertà espressiva e della bellezza amniotica che porta dentro i suoi panni sonori. Difficilmente da collocare dal punto di vista dei rimandi iconografici – se non per quella vena sottomessa alla Autechre, Mogwai – il disco è un’apnea in ambienti liquidi che hanno la potenza/virtù di creare interazioni differenti, differenti nel calibro e nella trasposizione alternativa per nostalgie e carezze sintetiche.
AUDIOFOLLIA
http://audiofollia.blogspot.it/2013/06/a-violet-pinenessuna-barriera-per-il.html
A Violet Pine: un nome che vi conviene segnare e tenere d'occhio, ma soprattutto "ascoltare".
Che ci crediate o no, il nuovo rock è anche questo: e la band dimostra di scrivere pagine assolutamente innovative e molto particolari, che rapiscono e colpiscono, rilassano e fanno sanguinare, sognanti e tese, immaginarie e reali.....tutto questo è la musica degli A Violet Pine....bella e interessante; non perdetevela.
http://www.musicclub.eu/giornale/2013-06/recensioni/a-violet-pine-girl
Disco d’esordio per il power trio pugliese degli A Violet Pine, composto da Beppe Procida, Paolo Ormas e Pasquale Ragnatea. Molto curiosa la proposta musicale della band, che dal vivo rimane saldamente ancorata ad una classica struttura rock (chitarra-basso-batteria), crea un magma elettrico-emotivo assolutamente originale, per un sound dotato di propria definita identità che sfugge da ogni possibile categorizzazione. Di fatto, il sound espresso dal disco è una fusione di melodie grunge, ritmi trip-hop e sovrapposizioni elettroniche, con un sottofondo dalle velate atmosfere new wave. I testi, in inglese, raccontano esperienze e sensazioni di vari protagonisti illusori che palano sempre in prima persona.
RAGAZZA MODERNA
"Spettacolare debutto per questa band nostrana che raccoglie il meglio dell'eredità grunge per filtrarla tramite una sensibilità quasi dark, fatta di echi new wave e atmosfere squisitamente anglosassoni. Arricchito da tessiture elettroniche e vibrazioni sotteranee, Girl si candida per entrare nella Top Ten del 2013."
RUMORE
"Everyone you loose/You meet again in dreams" recita sommessamente la strofa finale di "And then": è proprio in questa dimensione indefinita(e indefinibile) che regola l'interazione tra realtà e sogno, tra concretezza terrena e onirica sfuggevolezza, tra perdita e rinascita, che si dipana tutta l'evoluzione sonora di Girl, esordio dei Violet Pine."
GLAMOUR
"Sintetizzatori, suoni trip hop, un pizzico di grunge. Sono questi gli ingredienti della ricetta musicale italianissima(anche se i testi sono in inglese) di Girl, l'album nato dalla mente di Beppe Procida. Pezzo consigliato: Fragile, per chi apprezza l'elettronica, ma di matrice rock."
IThinkmagazine
http://www.ithinkmagazine.it/musica/6649-artista-del-mese-a-violet-pine.html
Girl (uscito per la Seahorse Recordings), lavoro di esordio del trio barlettano A Violet Pine, è un vero e proprio trip emotivo - onirico raccontato e condiviso con l'ascoltatore attraverso suoni e suggestioni musicali. Un percorso lungo circa quarantacinque minuti, intriso di sussurri, inquietudini, mistero, atmosfere dreamy, effetti, suoni sintetici, noises, miscele di elettronica, unita all'uso di chitarre.
MAGMUSIC
http://www.magmusic.it/2013/04/18/a-violet-pine-girl/
Un’attesa eclissi tra mondi differenti, consistente nel connubio tra sani riff di chitarra e le molteplici facce della dimensione elettronica, il tutto nella perenne sottigliezza. Una qualità molto cara ai tre che stanno dietro gli A Violet Pine, fautori di un esordio come questo “Girl“, dove a predominare è il sogno, il fascino della perdizione, l’entrata nella psiche umana, la conoscenza dei suoi desideri tradotta in musica.
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