sabato 13 febbraio 2016

Ottima Review per "Turtles" anche su Rawandwild Webzine!

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:: A Violet Pine - Turtles - (T.a. Rock Records - 2015)

Con l’album “Turtles” gli A Violet Pine dissolvono le atmosfere sfuggenti e minimal-elettroniche del precedente “Girl” (pubblicato due anni fa) aprendosi a sonorità più raffinate, rivisitando i suoni dell’elegante verve dark di stampo eighties, sottile filo conduttore di queste nove tracce che spaziano nel tempo e nel genere e che definire post rock sarebbe riduttivo. Il trio lombardo - pugliese non rinuncia all’introspezione, sebbene i suoni risultino più corposi e puliti rispetto al passato album. “Turtles” è senza dubbio un disco più maturo che stenta a rimanere nella nicchia, troppo stretta per pezzi come il primo singolo estratto dall’album “New Gloves”, fluente e deciso che lascia godere di consolidate sonorità post rock e riporta seppur in maniera velata alle sensazioni del precedente album, come se fosse un’evoluzione dello stesso e un’introduzione a tracce di diverso impatto come “Turtles”, title track al metronomo dalla texture acida e cupa, un vero e proprio marchio di fabbrica degli A Violet Pine che dopo vorticosi giri malinconici e dark wave giungono quasi sempre a chiusura dei pezzi a toccare punte melodiche raffinate e autoidentificative. Filo conduttore delle nove tracce di questo nuovo e sensazionale album è la percezione immediata, al primo ascolto, delle melodie, delle atmosfere armoniose che si legano e si fondono, chiamiamola orecchiabilità o facile fruibilità non importa, non sminuirebbe questo album che nell’insieme, seppur risulti meno sperimentale del precedente “Girl”, è sicuramente un lavoro dalla tecnica raffinata e dalle sonorità internazionali. Basti ascoltare “Have fun” dallo stile adatto a poter passare in radio anche fuori dallo Stivale come anche la bellissima e malinconica “Lucky when I’m wrong”, dove l’inconfondibile voce cupa e leggera di Beppe Procida riemerge pian piano dal torpore tipicamente new wave e riporta a contaminazioni post rock nella sua estrazione più classica. Interventi introduttivi di synth fanno strada all’intensa “The moon has been turned off” in cui basso e batteria si rincorrono in un improvviso cambio di regia ma mai brusco che si conclude con la batteria che corre sola verso la fine, verso l’ultima traccia, “Why?”, che ci lascia con melodie dolci e rilassate ma anche con la sensazione di aver ascoltato un disco di notevole qualità tecnica e stilistica. Gli A Violet Pine non hanno lasciato nulla al caso curando tutto nei minimi particolari, un piccolo capolavoro targato Italy che difficilmente passerà inosservato per gli amanti del genere e non solo.
Voto: 8,5/10
sara centaro

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