Terza recensione per "Again"
Tornano i pugliesi A Violet Pine col terzo album "Again". Con questo lavoro, a fronte anche di una nuova direzione musicale e una line up parzialmente rinnovata, i nostri si spingono verso uno stoner rock vigoroso ma che sa anche emozionare e trovare spunti di malinconica introspezione.
La voce scura e piacevolmente timida di Giuseppe Procida, anche alla chitarra, vagamente Robert Smith in qualche circostanza, fa da contraltare a contesti ruvidi e desertici. La title track tradisce i ricordi post rock degli esordi, in un brano ben confezionato in arrangiamento e sorretto da un basso graffiante e sporadiche esplosioni elettriche.
Ciò che maggiormente colpisce di questa band è la capacità di rispettare i canoni della forma canzone, puntando su refrain convincenti (è il caso ad esempio di When boys steal candles) e rimanendo all'interno di minutaggi umani, riuscendo comunque a inviare il loro messaggio; un aspetto, questo, piuttosto inconsueto presso compagini di questo genere, che spesso amano tergiversare in inconcludenti digressioni strumentali non sempre a fuoco.
Non è appunto il caso degli A Violet Pine, i quali sembrano conoscere molto bene la materia, declinandola attraverso paradigmi più classici e universali, rimanendo credibili e molto solidi. Molto bravi.
La voce scura e piacevolmente timida di Giuseppe Procida, anche alla chitarra, vagamente Robert Smith in qualche circostanza, fa da contraltare a contesti ruvidi e desertici. La title track tradisce i ricordi post rock degli esordi, in un brano ben confezionato in arrangiamento e sorretto da un basso graffiante e sporadiche esplosioni elettriche.
Ciò che maggiormente colpisce di questa band è la capacità di rispettare i canoni della forma canzone, puntando su refrain convincenti (è il caso ad esempio di When boys steal candles) e rimanendo all'interno di minutaggi umani, riuscendo comunque a inviare il loro messaggio; un aspetto, questo, piuttosto inconsueto presso compagini di questo genere, che spesso amano tergiversare in inconcludenti digressioni strumentali non sempre a fuoco.
Non è appunto il caso degli A Violet Pine, i quali sembrano conoscere molto bene la materia, declinandola attraverso paradigmi più classici e universali, rimanendo credibili e molto solidi. Molto bravi.
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