martedì 26 novembre 2013

La recensione di Girl sul magazine La Caduta

RECENSIONE: A Violet Pine - Girl

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Un “pino viola” tra ballad ed elettronica. Qui si collocano i Violet Pine,  complesso del sud Italia (Barletta), nato nel 2010 e giunto presto all’attenzione di gran parte della critica musicale. Il loro album, Girl, si apre con Pathetic, assai tenebrosa e dalle melodie inquietanti, con arpeggi di chitarra che addensano ancora di più l’atmosfera. La batteria incede poi a ritmo molto più serrato nel secondo brano, la titletrack, al centro anche di un videoclip, dove tante immagini si rincorrono in un groviglio che dà l’apparenza del sogno e dominato dall’inquietante figura di un orologio. Nella quarta canzone, And Then, si situa un confronto con la parte più smaccatamente dance dell’elettronica, sempre però sposata a loro stile e al loro messaggio. Le voci sono sussurrate, ma non manca un discreto gusto per la melodia. Grande sembra il debito delle linee vocali verso i Radiohead, specialmente nella settima traccia Sleep. Sul fronte strumentale, invece, la tendenza è alla linearità dei ritmi, in quel modo di concepire la musica elettronica tipico dei Joy Division.
In Family è grande la sopresa per un ingresso inaspettato di piano e chitarra acustica, che si mescolano in quella che potrebbe sembrare una ballata, ammiccando anche all’ ambient ( vedi Sigur Ros) grazie a suoni di percussioni con molto riverbero che ne tratteggiano lo sfondo. Troveremo gran parte di queste caratteristiche anche nella traccia otto, Sam. Ecco però ritornare forti i synth in25 mg Of Happiness, dove forte è l’eco dei Tangerine Dream. Sembra molto povero di sostanza invece il nono pezzo Fragile, sia per le scelte timbriche che per la costruzione armonica (salvo poi fortunatamente un brusco cambio nella parte finale). Stranamente, il brano finale dell’album è molto solare, profilandosi per questo aspetto specularmente opposto alla prima traccia. Che ciò sia voluto oppure no,Pop Song For Nice People è comunque un buon modo per finire questo disco, una sorta di riassunto dello stile di questo gruppo, che non merita di passare inosservato.

75/100

venerdì 22 novembre 2013

A VIOLET PINE - WINTER TOUR 2013

A VIOLET PINE LIVE

22 Novembre - Piave 12 Cafè, Alberobello(Ba)
23 Novembre - Masseria Bellolio, Carovigno(Br)
6 Dicembre - Taverna Vecchia del Maltese, Bari
22 Dicembre - Ass.Culturale Spazio Arte, Santeramo(Ba)
23 Dicembre - El corte pub, Gioia del Colle(Ba)
26 Dicembre - Arci "Cafiero", Barletta(Bt)
28 Dicembre - Rock tha House, Trani(Bt)

martedì 12 novembre 2013

A VIOLET PINE su MUSIC ON TNT

da Music on Tnt
avioletpine.jpg
Artista/Gruppo:A violet pine
Titolo: Girl
Etichetta: Seahorse Recordings
Sito: www.seahorserecordings.com
Codice: srcd 071
Recensore:Loris Gualdi
Recensito il: 10/11/2013
Copyright: Loris Gualdi per Music on Tnt


Oramai i nostri lettori sanno che, se il disco in uscita porta il timbro della Seahorse Recordings, difficilmente si ritroverà di fronte ad un opera “qualsiasi”. Il tempo ci ha insegnato che la label partenopea è ormai da anni in grado di offrire un’invidiabile costanza qualitativa di reale impatto.

Fedele così alle premesse, oggi, ancora una volta, l’etichetta indipendente destina al fervente mercato questo nuovo Girl, full lenght sfornato da qualche mese dai Violet Pine, trio realizzato attorno agli ideali creativi di Beppe Procida, Pasquale Ragnatela e Paolo Ormas, abili ad interpretare le proprie illusorie narrazioni, attraverso strutture marcatamente trip hop-new wave.



Il platter, sviluppato su dieci tracce avvolgenti , si racconta attraverso un perfettibile approccio linguistico, che a tratti perde mordente rispetto allo scheletro sonoro di partiture riconducibili al mondo alternativo, proprio come dimostra Sleep , senza troppi dubbi tra le migliori tracce del disco, in grado di raccogliere venature Tom Yorke e spiriti NIN, tra iniziali rumorismi e giocose intuizioni tecno pop.
Il disco, pur destinandosi a moderare aperture armoniche (And then… ), riesce ad offrire convincenti echi di semplicità, proprio come viene a palesarsi in Family , in cui le note si ritrovano immerse da un angoscia intellettiva di un tempo trascorso, trascinando l’ascoltatore all’interno di una magnetica ed intrigante sfera sonica.

Il calore vocale trova poi il giusto valico in brani come 25mg of happiness , in cui le sensazioni Depeche Mode si schiudono su intuizioni alternative prima e trip hop poi, in grado di rivivere nella trance conclusiva di Sam e nell’asprezza di Pathetic . Non mancano infine sensazioni puramente new wave( Girl), spesso ridefinite da un andamento atmosferico e a tratti immobilistico, governato da un ottima bass line portante, al servizio di una struttura sonora che si contorce tra i colori sognanti di Even if it rain e gli intarsi sussurrati in space noise diFragile .

Un disco pertanto definibile come atmosferico intimista e blandamente radical chic, in grado di offrire un viaggio sonoro che non disdegna ottimali rimandi all’alternative dei primi anni 2000, qui armato di un ermetico e visionario songwriting.

La Recensione di "Girl" su Distorsioni.net

11 novembre 2013

A Violet Pine

GIRL 

2013 - Seahorse Recordings 
girlAscoltando il cd per la prima volta, com’è nostra abitudine, con estrema attenzione e senza essere condizionati dalla lettura di note stampa e dati autobiografici verrebbe da pensare che dietro il nome A Violet Pine si nasconda un one man band che fa tutto da solo tanto i suoni sono minimali e delicati. Non è così, A Violet Pine è un consolidato trio i cui componenti pur esprimendosi insieme in questo primo album hanno esperienze precedenti sia live che in altri gruppi dei quali hanno fatto parte. Beppe Procida (voce, chitarra e synth), Paolo Ormas (batteria e sequencer) e Pasquale Ragnatela (basso, piano e seconda voce), creano un amalgama interessante tra i suoni sintetici dei synth e dei sequencer e quello più umano delle chitarre e degli strumenti più tradizionali. La musica è un synth-pop delicato e suadente figlio principalmente degli anni novanta, ma proiettato verso il futuro e non c’è ombra del power trio dichiarato nelle note che accompagnano il cd. Forse dal vivo il gruppo potrà avere quella carica power (addirittura grunge!) annunciata che però in questo album non viene assolutamente rivelata e di cui non vi è traccia. E’ piuttosto un trip hop fururibile che la fa da padrone in questi dieci brani per un totale di quarantaquattro minuti narcolettici e sottofondisti non spiacevoli ma nemmeno da far gridare al miracolo.

a violet pine trioEd è naturalmente dura per ogni cantante muoversi in un dolente recitar cantando con un fil di voce sussurrato se non ti chiami Thom Yorke, e infatti il fantasma di quest’ultimo appare magicamente inSleep, forse il brano migliore che entra di diritto nella “Radiohead Corporation” per indolenza minimale di suoni e voci. E tra lievi reiterate percussioni, leggeri tocchi di pianoforte, eterei arpeggi chitarristici si crea un modus personale e particolare che vede in Girl,canzone che titola l’album, una delle cose più belle, insieme al brano che apre il disco Pathetic e a Fragile che sferza il suo finale con ondate sintetiche che sfumano nel nulla. Ma nonostante la piacevolezza dei singoli brani c’è, purtroppo, il concreto rischio di cadere nel soporifero a causa del cantato sospirato e ostinatamente sussurrato sempre uguale e monocorde per tutta la durata dell’album facendolo diventare un disco più da sottofondo che non da massima attenzione. Buona la conclusione con l’accattivante “samba” trasversale Pop song for nice people che chiude dignitosamente un prodotto di nicchia che piacerà agli appassionati di certo trip hop e a chi ricorda alcune cose del Gary Numan anni ottanta più delicato ed etereo. Il cd contiene anche il video di Girl Il brano che dà il titolo all’album.
Maurizio Pupi Bracali
uscita: 15 aprile 2013


venerdì 1 novembre 2013

Intervista su Musicalnews

Passione e duro lavoro nell’universo post-rock. L’intervista su Musicalnews agli A Violet Pine in occasione del nuovo album Girl 
Il 2013 vede l'entrata in campo di una nuova formazione: i A Violet Pine, tra Cure e Radiohead. Nella intervista, tanti consigli per le nuove leve e gustose curiosita' relative al nuovissimo album Girl.
Il 2013 vede l'entrata in campo di una nuova formazione: i A Violet Pine, tra Cure e Radiohead. Nella intervista, tanti consigli per le nuove leve e gustose curiosita' relative al nuovissimo album Girl.

Il progetto nasce dal connubio di un’idea di Beppe Procida con l’esperienza di Paolo Ormas e Pasquale Ragnatela. Intessendo tetre atmosfere dark-wave, evanescenti sonorità post-rock, e dosi massicce di armonie psichedeliche, la ricchezza del quadro finale salta agli occhi al primo ascolto. Musicalnews ha intervistato per voi i membri della band, adesso che è disponibile a tutti il nuovo album “Girl”, registrato da Seahorse Recordings e distribuito daAudioglobe .

D: Inizierei col dire che siete tutti veterani del mondo musicale. Cosa potete dirci delle vostre esperienze precedenti a questa formazione, e quanto ha inciso tutto questo sul nuovo “A Violet Pine”? 
R: “Abbiamo tutti e tre diverse esperienze musicali alle spalle con altri vari gruppi. Paolo suonava negli Orient Express in ambiente stoner e psichedelico, ed attualmente rivisitazioni di classic rock con i Rainbow Brigde; Pasquale era il cantante ed il bassista dei Vipida, nel grunge, ed io (Beppe) nel genere post-rock con gli Ablepsya. Nel 2010 è nato questo nuovo progetto dove cerchiamo di confluire tutte le esperienze passate ma in un'ottica nuova e del tutto differente.

D: Uno dei punti di forza di “Girl” risiede sicuramente nelle sonorità evocative. In che modo si arriva a questi suoni, e come si articola il vostro processo di composizione?
R: Il nostro processo compositivo è in realtà abbastanza diverso da quello adottato da molte band. Utilizziamo molto la Rete per scambiarci spunti, idee e piccole registrazioni. Solitamente arriviamo in sala prove con il brano completo all' 80%. Questo modo di agire limita i tempi morti, e ci stimola a concentrarci maggiormente sulle particolari sonorità che fanno da sfondo al nuovo album.

D: Domanda di rito. Quali sono i vostri artisti preferiti e quindi le vostre influenze musicali?
R: 
I nostri artisti preferiti sono CureMassive AttackRadiohead,Motorpsycho per matenerci sul vago.
Poi ognuno di noi ha delle preferenze; ad esempio Pasquale è un amante della musica classica, Paolo della psichedelia degli anni settanta.

D: Su quale singolo tratto da “Girl” avete deciso di far convergere la maggior parte dello sforzo commerciale?
R:
 Abbiamo deciso di puntare su Girl che è anche il titolo del disco. Crediamo che in questo brano siano presenti un po' tutte le sfumature che compongono la nostra musica. Abbiamo realizzato un video che si sposa molto bene con quel tipo di atmosfere, è presente su Youtube ed è stato girato da Ruggiero Scardigno e Massimiliano Dicorato della Rumax Filmakers. Ultimamente abbiamo realizzato anche un secondo video promozionale per il brano “Sleep” , dove molto semplicemente suoniamo all’interno di un garage.

D: Reputate più importante pubblicare un buon album, o la priorità è tutta per l’esibizione live?
R: 
Difficile dare una risposta, perché sono entrambi importanti per una band. Oggigiorno il concerto è l'unica maniera per vendere qualche copia, ma è anche vero che spesso il live e il disco sono due cose molto differenti. Nel nostro caso nel live siamo molto più fisici, mentre il disco risulta più "da viaggio". Sono due aspetti della band che tendiamo a differenziare anche perché l'ascolto avviene in stati d'animo e situazioni mentali differenti tra loro.

D: Siete riusciti ad incidere un album e a divenire musicisti affermati. Questo percorso vi ha regalato più gioie o dolori?
R: 
È una soddisfazione. Poter toccare con mano la prova tangibile tuo lavoro come artista è sempre un gran cosa. Poterla condividere e presentare in giro è qualcosa di ancor più gratificante che la quantità di persone ad apprezzarla veramente.

D: Un commento alla situazione attuale della discografia italiana ?
R:
La discografia italiana è un'illusione. Crediamo che esistano i colpi di fortuna e la congiunzione astrale. La qualità e il talento non bastano quasi mai. Solo il duro lavoro e la caparbietà a volte pagano.

D: Sogni nel cassetto e progetti futuri?
R:
 Far subito un altro album e riuscire a portare il nostro progetto all'estero, dove esistono luoghi più ricettivi al nostro tipo di sonorità. Ci stiamo lavorando e non è detto che in futuro troppo lontano non riusciamo ad organizzare un tour in Germania o in Belgio.