mercoledì 17 febbraio 2016

Ancora recensioni positive per "Turtles", questa volta sulla webzine www.suffissocore.com

A Violet Pine - Turtles

T.a. Rock Records
Pubblicato il 16/01/2016 da Federica Rocchi

Oltre ai Platonick Dive, che ora come ora ritengo l'entità di casa nostra maggiormente esportabile, la scena post rock si arricchisce di un altro album di spessore che potrebbe attrarre numerosi appassionati costantemente alla ricerca di sonorità nuove. A due anni dal debutto, 'Girl', il trio lombardo ha lavorato molto sulle dinamiche inserendo nel contesto strumentale elementi riconducibili a generi come il prog, lo shoegaze e la new wave. Il tutto senza mai scopiazzare qualcuno o perdersi in forzature di alcun tipo. La produzione di 'Turtles' è stata affidata a Beppe Massara che si è preccupato di rendere il più organiche possibile le dense trame chitarristiche intrecciate con synth e drum n' bass. L'apice di tale commistione viene raggiunto in coincidenza di 'The Moon Has Been Turned Off’, la vena psichedelica mostrata nel tributo ai Pink Floyd 'One Of My Turns', in cui la band riprese 'Embryo', emerge in 'Bright' mentre 'New Gloves' e 'Lucky When I'm Wrong' evidenziano i passi avanti compiuti in termini di arrangiamento da Giuseppe Procida. La scaletta è chiusa dalla polverosa 'Why?' che sembra quasi volere costruire un immaginario ponte verso quello che sarà il futuro. Importante sarà capire con quanta forza i ragazzi riusciranno a trasportare il loro messaggio dal vivo.  
Tracks
01 The Game 
02 New Gloves 
03 Turtles 
04 Last Year 
05 Have Fun 
06 Bright 
07 Lucky When I'm Wrong 
08 The Moon Has Been Turned Off 
09 Why?

sabato 13 febbraio 2016

Ottima Review per "Turtles" anche su Rawandwild Webzine!

http://www.rawandwild.com/review/review.php?id=A+Violet+Pine
:: A Violet Pine - Turtles - (T.a. Rock Records - 2015)

Con l’album “Turtles” gli A Violet Pine dissolvono le atmosfere sfuggenti e minimal-elettroniche del precedente “Girl” (pubblicato due anni fa) aprendosi a sonorità più raffinate, rivisitando i suoni dell’elegante verve dark di stampo eighties, sottile filo conduttore di queste nove tracce che spaziano nel tempo e nel genere e che definire post rock sarebbe riduttivo. Il trio lombardo - pugliese non rinuncia all’introspezione, sebbene i suoni risultino più corposi e puliti rispetto al passato album. “Turtles” è senza dubbio un disco più maturo che stenta a rimanere nella nicchia, troppo stretta per pezzi come il primo singolo estratto dall’album “New Gloves”, fluente e deciso che lascia godere di consolidate sonorità post rock e riporta seppur in maniera velata alle sensazioni del precedente album, come se fosse un’evoluzione dello stesso e un’introduzione a tracce di diverso impatto come “Turtles”, title track al metronomo dalla texture acida e cupa, un vero e proprio marchio di fabbrica degli A Violet Pine che dopo vorticosi giri malinconici e dark wave giungono quasi sempre a chiusura dei pezzi a toccare punte melodiche raffinate e autoidentificative. Filo conduttore delle nove tracce di questo nuovo e sensazionale album è la percezione immediata, al primo ascolto, delle melodie, delle atmosfere armoniose che si legano e si fondono, chiamiamola orecchiabilità o facile fruibilità non importa, non sminuirebbe questo album che nell’insieme, seppur risulti meno sperimentale del precedente “Girl”, è sicuramente un lavoro dalla tecnica raffinata e dalle sonorità internazionali. Basti ascoltare “Have fun” dallo stile adatto a poter passare in radio anche fuori dallo Stivale come anche la bellissima e malinconica “Lucky when I’m wrong”, dove l’inconfondibile voce cupa e leggera di Beppe Procida riemerge pian piano dal torpore tipicamente new wave e riporta a contaminazioni post rock nella sua estrazione più classica. Interventi introduttivi di synth fanno strada all’intensa “The moon has been turned off” in cui basso e batteria si rincorrono in un improvviso cambio di regia ma mai brusco che si conclude con la batteria che corre sola verso la fine, verso l’ultima traccia, “Why?”, che ci lascia con melodie dolci e rilassate ma anche con la sensazione di aver ascoltato un disco di notevole qualità tecnica e stilistica. Gli A Violet Pine non hanno lasciato nulla al caso curando tutto nei minimi particolari, un piccolo capolavoro targato Italy che difficilmente passerà inosservato per gli amanti del genere e non solo.
Voto: 8,5/10
sara centaro

Dalla Finlandia Oskar Terramortis di Gothic Rock Magazine con la prima recensione video "in lingua spagnola" di Turtles.



Hi folks! I'm Oskar Terramortis. Greetings from Finland.
And today we'll talk about an Italian band. What's going on there, my friends?The Italian scene is the most surprising scene in the last 2 yearsThanks to the amount and diversity of bands Italy produces at present. Gothic rock, post-punk, minimal wave, post rock and it's amazingIn fact, I'm still working in my famous compilation '33 bands made in Italy, you must to know'There's still place. We'll talk about it laterin another video. So, my friends...A Violet Pine2nd LP, 'Turtles'You know?, the band sent me this album...See? The cover is amazing but I still don't understand why there's a man riding a horse in a chariot if the album is called Turtles...I don't get it... AnywayTheir music is quite complex. It isn't easy listening, in fact.These guys play some sort of shoegaze, post rock influenced by post-punk and indie rockwith some electronic textures. It provides a customized atmosphereMusic is multi-textured, refined and fancyWith a great production and performance. Production is fantastic, simply brilliantTheir previous album 'Girl', edited in 2013 has the same soundI have not that album but I listened it in Bandcamp where you can listen this album tooCover photos are amazing. They fit perfectly with the musicI'll show you this because this edition comes in a sleeve case. I showed it before. Amazing photo. I love itThis is when photography and music are the perfect coupleThis album was edited by a Record label I didn't know before. It's called 'T.a. Rock Records'And this is a standard jewel caseI'll show you this. And again we can see a CD-R with professional printAnd it's a shame this doesn't include the lyricsIt's just a 4 pages booklet with the band photo in the middle as you can seeWhat kind of influences I could find? What music background they have? We can listen something similar to 'Editors'A bit of The CureNine Inch Nails too, specially to NIN ballads because the singer...Giuseppe Procidahas a similar voice to Trent ReznorAnd also some kind of influence from Depeche Mode, when they play guitarsThis is definitely a great album. Highly recommended if you like this kind of musicshoegaze and post rock basicallyHighly recommended as I said and...this is a band to keep in mindItaly is producing great bands in different genres. Especially with styles related to post-punk, gothic rock and moreI'll put some links as always in the video descriptionso you can know more about this Italian bandThere's a lot of good bands sending me their albums. I really appreciate itItaly is quite active in the underground sceneIt's one of the countries that produces and exports more bands nowadaysA Violet Pine, my friends. Check this band

"Turtles" sulla webzine olandese Dark Entries. 7,5/10!!!

Alternative Rock - Post Rock

T.a. Rock Records  T.a. Rock Records
09/01/2016, Danny Quetin



 http://www.darkentries.be/nl/cd-s/a-violent-pine-turtles/
Het basisinstrumentarium van een doorsnee rockband bestaat nog steeds uit een gitaar, bas, drum, zang met hier en daar een flard keyboard. Het is vooral wat je er mee doet om het niet te eenzijdig te laten klinken.
Het Italiaanse drietal A Violent Pine doet er iets moois mee. 2 jaar na hun debuut Girlbrengen Guiseppe Procida (zang, gitaar, synth), Pasquale Ragnatela (bas, zang) enPaolo Ormas (drums) hun tweede album Turtles uit.
Het cliché van moeilijke tweede is bij deze totaal niet van toepassing. A Violent Pine klinkt volwassener en laat je op sublieme wijze de moeilijk te doorgronden wereld van de postrock kennen en erkennen.
Opener The Game is de spreekwoordelijke slag in het gezicht, de wakkermaker die met een psychedelisch aandoende start ontaardt in een heerlijk postrocknummer dat al vlug de gitaarpedalen op stand distortion laat knetteren. Heerlijke noise met melancholie waar vooral Guiseppe zijn vocalen de nodig warmte meegeeft tijdens koude nachten.
De single New Gloves mengt de toegankelijkheid van poppy rock met donkere atmosferen en fragiele stembanden.
Melancholie mag de term zijn die je met gemak als rode draad doorheen deze plaat mag sturen (titeltrack TurtlesLast Year – met Hammond-orgel, Lucky When I’m Wrong en vooral Bright beantwoorden aan het begrip atmosferisch en donker romantisch).
Have Fun doet een verwoestende poging om de schaduw tussen licht en donker ter verantwoorden met het oog op een betere wereld. Al hebben velen hen dat al wel voorgedaan.
Denk Pink Floyd in een gulle bui en je komt terecht bij The Moon Has Been Turned Off, met heerlijke tempowisselingen, terwijl afsluiter Why ? het perfecte bewijs levert van akoestische romantiek met piano. Het zou me niet verbazen mocht David Gilmour zelve stiekem op deze plaat hebben meegewerkt.
Een schildpad gaat op stap met zijn huis op zijn rug, Turtles van A Violent Pine staat als een huis.
Al gebiedt de eerlijkheid me toe te geven dat de stroming rond indie/postrock niet mijn persoonlijke muzikale dada is, dit album kan me genoegzaam bekoren.

mercoledì 10 febbraio 2016

Turtles: l’onda oscura degli A Violet Pine

La recensione di Turtles, il secondo lavoro in studio degli A violet Pine, band che si divide tra Bergamo, Milano e Barletta











“As turtles shelter themselves from dangerous smiles, I shelter myself from this dangerous life”
(Così come le tartarughe si proteggono dai sorrisi pericolosi, così io mi proteggo da questa vita pericolosa)
Il fascino del lato oscuro ti prende poco alla volta, di soppiatto, un po’ quando meno te lo aspetti. Come di giovedì pomeriggio, ad esempio. Per la terza volta di fila mi approccio all’ascolto di Turtles, il secondo disco in studio degli A Violet Pine, band a metà strada tra Barletta e Bergamo, per capire finalmente che è questo l’ascolto che stavo cercando.
Perché Turtles in realtà si presenta all’orecchio come una struttura monolitica densa e difficilmente penetrabile. La densità delle texture si muove come molle gelatina, ed ha bisogno del suo tempo. Si appiccica con movimenti lenti dalle dita dei piedi e muove la sua strada verso l’alto. E dopo ogni passo che le lasci fare, il tuo scetticismo, la tua chiusura e la tua tranquillità cominciano a vacillare.
Lasciato il dovuto tempo alla sostanza densa e viscosa, non può che entrarti nei polmoni, adagiandosi sul letto molle delle considerazioni e delle velleità. La sostanza ti porta all’interno di una forte esperienza intima, solitaria, personale.
Il sound di questo lavoro trasuda dark wave anni ’80, senza però scadere nell’essere un epigone dei tempi che furono. La band cita tra le influenzeThe CureMorphineMassive Attack, ma in questo lavoro ci sono più di ogni altra cosa la potenza espressiva e la sobria incisività di Mark Lanegan. Il cantato di Beppe Procida rimane costantemente greve, titanico. Una guida costante nel corso di tutto l’ascolto.
I testi anche sono degni di nota in questo lavoro: chiusi e molto ermetici, profondamente carichi di scetticismo nichilista, riescono ad avere picchi di bellezza poetica affatto comuni di questi tempi (uso questa espressione per non usarla mai più), anche con la loro pronuncia pesantemente maccheronica.
The moon has been turned off 
I’ve swallowed the absence of my body 
to get drunk on my heart
to find myself devoid of any fate
(La luna è stata spenta
Ho ingoiato l’assenza del mio corpo
Per ubriacarmi del mio cuore
Per trovarmi privato di ogni destino)
Sicuramente non è un disco per tutti. E questa è solo che una nota positiva, perché i dischi “per tutti” sono abbastanza inutili dato che parlano a tutti, senza colpire l’intimità di nessuno.
Questo che ho recensito è un disco molto bello, finalmente. Ci sono difetti qua e là, ma per una volta, la mole dei fattori positivi li rende piccoli piccoli. Arrivati a questo punto è anche fastidioso notarli.
Adesso capirò cosa mi sia successo, ma nel frattempo, cari Beppe, Pasquale e Paolo, bravi.
Ciappatevi quattro belle stelline, ve le siete meritate.
Per quello che possono valere.

https://www.bebeap.it/25553-turtles-a-violet-pine.html