venerdì 14 giugno 2013

A violet pine:nessuna barriera per il nuovo rock

dal blog Audiofollia.it
A VIOLET PINE”Girl”(Seahorse recordings)
Le barriere in musica(specie quella rock) sono finite e le contaminazioni,unite alla la libertà d'espressione ,sono infinite.
Questa è la prima,piacevole sensazione che ho avuto ascoltando il lavoro degli A violet Pine.
Sì,perchè il trio in questione(formato da:Beppe Procida-voce,chitarra synth,Pasquale Ragnatela-basso,piano,synth,seconda voce e Paolo Ormas-batteria e sequencer) fa una musica interessante e rarefatta,che sfugge alle facili catalogazioni;pur partendo da una matrice rock,essa viene mescolata con elementi trip hop,elettronici e dark in un connubio di grande fascino.
Il primo brano,”pathetic”è una degna introduzione e un succoso antipasto di quello che ci aspetta durante la durata del disco:il manifesto sonoro della band è ombroso e peculiare,con battiti elettronici che si sposano a sequenze post-rock incrociate con ricordi delle new wave più oscura.
Sospesa tra inquietudine e ampie sezioni più ariose,è una bell'inizio davvero....
La title-track 
presenta un'insolita melodia tortuosa e malata:è la versione del”dark”secondo gli A violet Pine,rivestita di elettronica mai invadente,e da intriganti arpeggi chitarristici.
Non mancano nemmeno delle vaghe tessiture psichedeliche che s'incastrano alla perfezione nell'ottimo magma sonoro della band.
Un momento più rilassato è,invece,”Even it if rains”,in cui le dimaniche chiaroscure sono decisamente più distese;sensazioni personali ed emozionali che indagano nel profondo e che riemergono in superficie in maniera fascinosa.
Belle le distorsioni in crescendo ,tra reverse e riverberi,per riallacciarsi poi alla bella melodia e agli arpeggi che sono l'ossatura del pezzo(e che ritornano nel finale,prima che il brano si spenga tra soffusi battiti electro).
Ritornano influenze new wave traghettate ai giorni nostri su”Then”,con dei synth taglienti e quei bellissimi arpeggi malinconici di chitarra che sono uno degli aspetti vincenti degli A violet pine;la melodia qui è ancora più evidente e molto personale,con le due voci che si rincorrono e si incontrano,fornendo dei contrappunti interessanti.
C'è tempo anche per delle suggestioni acustiche su”Family” solcata da un tenue spleen tastieristico;un immaginario incontro tra indie rock, ambient e lieve elettronica dal piglio scurissimo.
Pensieri e tensioni personali come sempre al centro dell'attenzione, su”25 mg of happiness”,un brano decisamente moderno e innovativo,in cui le dinamiche vengono estremizzate in due anime perfettamente fuse:da un lato c'è una melodia riflessiva dai contorni morbidi ma non quieti(ma con delle chitarre tesissime),dall'altro il brano poi si sviluppa su spirali più acide e spaziali,prima di tornare al mood iniziale e sconfinare in tentazioni scure.
“Sleep” continua il discorso sull'innovazione:un brano dall'introduzione elettronica che svela e rivela un'anima più nervosa(ma mai sopra le righe) nella seconda parte,ed uno dei più bei arpeggi mai sentiti nella scena indie recente;una sorta di mantra psichedelico in chiave moderna.
“Sam”è una traccia molto bella e riflessiva,che si sviluppa tra avvolgenti ricami chitarristici e un pianoforte notturno;il finale è una sorpresa,tra sperimentazione ed elettronica insolitamente ballabile.
L'atmosfera notturna continua su”Fragile”e posso tranquillamente affermare che è la mia traccia preferita del disco:un tappeto sonoro ombrosamente psichedelico e post-rock,tra rilassatezza e inquietudini al chiaro di luna,ed una melodia mai banale.
Finale con barlumi alternativi che rischiarano il pezzo,tra distorsioni dilatate e una sezione ritmica precisa.
L'album si chiude con “Pop song for nice people”:il titolo è chiaramente ironico,eppure un certo sentore”pop”c'è,ma naturalmente “stravolto”alla maniera degli A violet pine,e sommerso in strati di psichedelica malinconia.
Ed il brano difatti è molto piacevole,con ritmo cadenzato e irresistibile,una sorta di”indie-lounge”macchiata anche con distorsioni acide nel ritornello.
A violet pine:un nome che vi conviene segnare e tenere d'occhio,ma soprattutto”ascoltare”.
Che ci crediate o no,il nuovo rock è anche questo:e la band dimostra di scrivere pagine assolutamente innovative e molto particolari,che rapiscono e colpiscono,rilassano e fanno sanguinare,sognanti e tese,immaginarie e reali.....tutto questo è la musica degli A violet pine....bella e interessante;non perdetevela.

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