martedì 15 dicembre 2015

"Turtles" fa breccia anche su RockGarage.it una delle bibbie rock italiane.

http://www.rockgarage.it/?p=47352

by Marcello Zinno
Gli A Violet Pine, dall’alto della stabilità della loro line-up, tornano con un nuovo lavoro e con un nuovo contratto discografico. Turtles viene alla luce grazie anche alla T.a. Rock Records e allo stesso tempo spegne i riflettori su nove tracce, questo perché sono gli ambienti oscuri che permettono di apprezzare al meglio questo lavoro. Un album che non abbiamo timore di inserire nei meandri vastissimi del rock ma che suona new wave con un sottofondo dark (per questo lo abbiamo classificato come dark-wave), un pizzico di elettronica e synth che piacerebbero ai Depeche Mode e tanta emotività. L’incipit di New Gloves è uno dei veri outing della band, tuffandosi nel lontano passato a nome The Cure, ma c’è da dire che l’ambient è sempre dietro la parete e bussa forte per cercare di entrare; per (nostra) fortuna la chitarra, invece, è già dentro la sala prove e si muove molto meglio creando partiture che hanno una forma ben definita, allontanando il power trio da creazioni sperimentali e inconcludenti.

Altro pregio di Turtles è l’aspetto produttivo, in particolare della batteria: infatti la tentazione di renderla molto ottantiana ha lasciato spazio alla ricerca di un suono più attuale. Questa a nostro parere è una scelta vincente, innanzitutto per differenziare gli A Violet Pine dalla miriade di realtà che scimmiottano la new wave e relative formazioni dell’epoca, ma anche per rendere la loro proposta più interessante per chi apprezza il rock moderno e magari strizza l’occhio ai Placebo più introspettivi o ad un post-rock che abbia però spessore. In Have Fun si sfiora una vena grunge, ma poi già nella successiva Bright si ritorna all’uso di effetti e tastiere varie per costruzioni più lisergiche che finiscono per appassionare i fan dei Nine Inch Nails, almeno fino all’ingresso della sezione ritmica che ci riporta ai giorni nostri. Sul finire l’album diviene più ricercato e meno immediato, segno probabilmente di una evoluzione stilistica in corso da parte della band e che apprezzeremo maggiormente sul prossimo album. Intanto ci lasciamo conquistare da questo Turtles.

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