sabato 14 settembre 2019

A Violet Pine "Again" - Rassegna stampa highlights

"Si sentono le chitarre sferragliare e il basso elettrico incedere con ritmo incalzante, sostenuto dalla batteria. Il suono corposo, rantolante, avvolgente, richiama certe tendenze musicali degli anni novanta: è ancora una volta il Post Rock, vicino al Grunge e allo Stoner, a farsi carico di un certo malessere esistenziale." Magazzini Inesistenti
I riverberi e le distorsioni shoegaze sono coltelli di luce violetta nel buio fitto della notte, mentre voce e chitarre danno vita ad atmosfere lisergiche e suadenti nelle quali le sonorità stoner e post-rock costruiscono la tela che catturerà gli ascoltatori.
Paranoid Park


Il nuovo album sembra voler segnare un corso differenziato rispetto al recente passato, sia per la rinnovata line-up, sia per un orientamento più marcatamente stoner. Il trio, infatti, ha voluto ribassare le accordature e ha deciso di abbandonare le sensazioni synth, nonché l’ala protettrice della SeaHorse Recording e T.A. Rock Records per poter viaggiare in piena autonomia creativa.
La Release, composta da sette capitoli più maturi e convincenti rispetto i lavori pregressi, sin dal primo impatto hanno il merito di arrivare all’ascoltatore in maniera diretta, mostrando all’underground il proprio ritorno, qui indicato da quel coraggioso e chiarificatore Again.

Music on Tnt

Gli A Violet Pine si rinnovano anche nel sound abbandonando tastiere e synth per dirigersi vengo correnti più stoner rock, shoegaze.
"Again racchiude trenta minuti di musica ruvida per mezzo di una sezione di chitarre che grattano l'atmosfera resa ancora più gonfia da una sezione ritmica che pompa al massimo senza mai strafare"

Metalwave

Again oscilla tra sonorità post e umori stoner, una sorta di crossover tra le visioni dark di The Jesus and Mary Chain e The Cure, il grunge ruvido dei Melvins e The Jesus Lizard e lo stoner degli Earth, una miscela fatta di impatto e sospensioni malinconiche. L’album unisce quindi forza e melodia per tutta la sua durata, un saliscendi tra fraseggi oscuri e passaggi aggressivi. Progressivamente

"Tornano ispessiti ed incazzati gli A Violet Pine con il nuovissimo Again. Sarà stato il cambio di line-up o la stasi di quattro anni dall’ultimo Turtles, ma nel suono di questa nuova formazione si sente una voglia di riscatto, di mutazione." Perkele.it
"Sette solide tracce di matrice stoner costituiscono l’ossatura di “Again”, terzo album per il trio barlettano A Violet Pine. Sei anni sono trascorsi dall’esordio di “Girl”, quattro da “Turtles”: nel frattempo Francesco Bizzocca ha preso il posto di Luca Ormas al basso e i synth hanno abdicato in favore della chitarra, che domina incontrastata strapazzando armonie sofferenti celate sotto strati di elettricità compatta e massiccia, linguaggio particolarmente efficace nel conferire al trittico iniziale - quantunque compresso e sordamente tetro - un che di marziale ed imperioso." Music Map
"Questo album di 7 brani appare molto compatto - fino all'osso. Non è un album metal ma queste canzoni di stone(r) -gaze possono comunque risultare interessanti anche a chi ascolta metal". Monarch Magazine
Il trio,abbandonate tastiere e synth, punta su un approccio sempre post rock ma che strizza l'occhio allo stoner. Suoni scuri e potenti(tipicamente stoner) si mescolano con influenze acid/psichedeliche ed elementi shoegaze più intrippanti. La voce,potente e intensa, si adatta perfettamente all'architettura sonora e ne diventa il perno centrale: connubio perfetto. Cambiare non è facile, ma quando riesce i risultati si sentono e come. #receindie 
Gli A Violet Pine sono tornati. Sono tornati con Again un disco criptico e potente, un album intriso di fugaci pensieri e costantemente racchiuso in esplosioni che possono concedere ampie vedute e rivoluzioni alle porte.
Il rock oscuro dei NIN, dei Tool degli A perfect circle si mescola alla contemporaneità, raccontando di un mondo in cambiamento, ma non attrezzato al cambiamento stesso. Pezzi come Interstellar love, Again, When boys steal candies sono punti essenziali per una ricerca che non lascia nulla al caso, ma piuttosto diventa attimo, bagliore necessario per comprendere una poetica introspettiva, ma di lucidità davvero invidiabile." Indiepercui
"Un album che diventerà un classico un giorno forse. Perchè come diceva qualcuno:" un classico è un libro che hai voglia di rileggere". Funziona lo stesso con questo disco." Low Music
"Al di là della pluralità di anime che pervade Again, quello che si stratifica alla fine di ogni ascolto è la consapevolezza della maturità del gruppo, in grado di focalizzare diverse prospettive artistiche in un contesto dotato di spessore e personalità, che travalica con decisione i confini di genere andando alla ricerca di soluzioni originali e, soprattutto, personali." Rock Hard Italy
"Se, in passato, la musica del gruppo gravitava in zone tutto sommato prossime a postpunk e shoegaze, le scelte attuali sono orientate verso una formula stoner incentrata fondamentalmente su basso e chitarra, con suoni densi e fumosi e atmosfere fra l’oscurità e la malinconia, ma, qua e là, con incisivi e convincenti passaggi ipnotici." #VerSacrum
Forti di una rinnovata line-up, e di un nuovo e più maturo approccio strumentale, gli A Violet Pine sembrano voler prendere le distanze dal passato, seppur in maniera parziale, mettendo in campo sette nuove tracce dal sound cupo, severo, evocativo, ed una successione di linee new wave dark, gotiche, psichedeliche, appesantite da riff pungenti, melodici ed accattivanti. Fotografie ROCK.
"Terzo album per la band barlettana dopo una carriera, iniziata nel 2010, caratterizzata da cambiamenti di formazione e di stili. Il nuovo lavoro si muove su coordinate che abbracciano in particolare lo stoner, guardando occasionalmente a grunge e post rock. Ben fatto, piacerà agli amanti del genere." Radiocoop
""Again” è un disco che non nasconde l’amore per la scena degli anni ’90, ma che si fa anche apprezzare da chi ama le sonorità Post Rock e Stoner. Lasciatevi trasportare dalla bellezza di “Interstellar Love” o di “Again”, dalle polverose melodie di “Run Dog, Run!” o dall’esperimento post rock di “ZOO”" Rawandwild Webzine
Un disco che riporta alle radici del rock, uno stoner venato di alternative denso e confortante, suoni scuri e potenti, cantato sempre nel pezzo, mixaggio e masterizzazione che restituiscono un suono preciso, ottimo lavoro. Tuttorock
"Su "Again" gli A Violet Pine fanno rivivere il rock alternativo degli anni Novanta. L'album rappresenta un cambiamento di stile rispetto a "Turtles" del 2015 e mi ricorda band come Sonic Youth, Dinosaur Jr., Pavement o Hüsker Dü. Chi ama quest'ultime band, probabilmente apprezzarà questo disco." Musiczine
Una trasformazione quella dei barlettani “A Violet Pine” che, con “AGAIN” navigano verso uno stoner rock a tratti dark e psichedelico con chitarra, basso e batteria unitamente alla voce come a formare un unico vortice di ribellione nella penombra di un sound onnipotente che riesce a trasformare le sensazioni in emozioni musicali, trascinando l’ascolto verso la scoperta di ciò che ogni singola traccia dell’album vorrebbe comunicare con parole e musica. NOIROCKER
"Again dura 33 minuti ma la sensazione è che ci sia molta più musica rispetto a quanta l’orologio ci suggerisca, anche grazie a dei ritmi lenti che hanno il potere di entrarti dentro e crearti un’emorragia interna molto più pericolosa di quei tipici colpi heavy che ti trafiggono all’istante e poi ti lasciano agonizzante. Originali e audaci, cupi e profondi." RockGarage.it
'Again' degli A Violet Pine è un ritorno audace che profuma di cambiamento. Metal Hammer Italia
Tornano i pugliesi A Violet Pine col terzo album "Again". Con questo lavoro, a fronte anche di una nuova direzione musicale e una line up parzialmente rinnovata, i nostri si spingono verso uno stoner rock vigoroso ma che sa anche emozionare e trovare spunti di malinconica introspezione. La voce scura e piacevolmente timida di Giuseppe Procida, anche alla chitarra, vagamente Robert Smith in qualche circostanza, fa da contraltare a contesti ruvidi e desertici. La title track tradisce i ricordi post rock degli esordi, in un brano ben confezionato in arrangiamento e sorretto da un basso graffiante e sporadiche esplosioni elettriche. Ciò che maggiormente colpisce di questa band è la capacità di rispettare i canoni della forma canzone, puntando su refrain convincenti (è il caso ad esempio di When boys steal candles) e rimanendo all'interno di minutaggi umani, riuscendo comunque a inviare il loro messaggio; un aspetto, questo, piuttosto inconsueto presso compagini di questo genere, che spesso amano tergiversare in inconcludenti digressioni strumentali non sempre a fuoco. Non è appunto il caso degli A Violet Pine, i quali sembrano conoscere molto bene la materia, declinandola attraverso paradigmi più classici e universali, rimanendo credibili e molto solidi. Molto bravi.Le recensioni di Syd
Un album che si inoltra senza paura nel rock dell’ultimo decennio del secolo scorso, immagazzinando influenze ed ispirazioni che vanno oltre i soliti nomi (tanto si ascolta dei seminali The God Machine del capolavoro Scenes From The Second Storey), pur tenendo ben presente nello spartito attimi di rock bagnato dalla pioggia di Seattle. MetalEyes IYE
Si può certamente dire che con “Again” gli A Violet Pine si confermano una delle migliori realtà “stoner-gaze” italiche, in grado di guidarci verso desertiche evasioni.  Rockit.it/





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