venerdì 13 settembre 2019

Il nostro ultimo parto "Again" recensito anche su Radiocoop

"Terzo album per la band barlettana dopo una carriera, iniziata nel 2010, caratterizzata da cambiamenti di formazione e di stili. Il nuovo lavoro si muove su coordinate che abbracciano in particolare lo stoner, guardando occasionalmente a grunge e post rock. Ben fatto, piacerà agli amanti del genere."


























https://www.radiocoop.it/violet-pine-again/?fbclid=IwAR0xEIrYSWX2ekOsgI7iFGsAINRmEWBH3088maGRQo7i2CU-WcuBqmVgiqs

La recensione di "Again" su Rawandwild Webzine

:: A Violet Pine - Again - (Autoprodotto - 2019)
A Violet Pine è un trio che nasce nel 2010. Il genere proposto (oggi) è un mix di post-rock con sfumature dark-wave e shoegaze. Nel 2013 arriva l’esordio su Seahorse Recordings, dal titolo “Girl”, accolto in maniera molto positiva. Tra vari live e festival la band compone il secondo album “Turtles” uscito nel 2015 per la T.a.Rock Records; dopo sei mesi la band torna con “Turtles Remixes” in cui vari producers rivisitano i brani dell’album. Dopo altri quattro anni, con una (nuova) line up e un approccio più orientato allo stoner rock il 21 marzo 2019 viene pubblicato “Again”, accompagnato dal video (promozionale) della titletrack. I barlettani ritornano sulla scena dopo quattro anni dalla pubblicazione del secondo lavoro (“Turtles”), con una line-up rinnovata, che vede l’ingresso del nuovo bassista Francesco Bizzoca al posto di Luca Ormas. Il trio, abbandonate tastiere e synth, punta su un nuovo approccio più diretto che flirta con lo stoner rock – ricordiamo che sono ex o attuali membri di Orient Express, Rainbow Bridge, Scappate, Ablepsya… Il nuovo disco è stato registrato da Cosimo Cirillo ai New Born Records Studios di Barletta e mixato da Beppe “Deckard” Massara, tanto che “Again” si presenta come il primo e coraggioso passo di una nuova fase della carriera degli A Violet Pine, dura meno di 35 minuti e si divide in 7 brani. Ma andiamo ad ascoltare… brano dopo brano, ci troviamo di fronte ad uno scenario plumbeo, tra distorsioni in stile grunge/stoner e atmosfere post rock; un suono ruvido e polveroso, tra riff ostinati e voce notturna. “Again” è un disco che non nasconde l’amore per la scena degli anni ’90, ma che si fa anche apprezzare da chi ama le sonorità Post Rock e Stoner (come avevo già sottolineato). Lasciatevi trasportare dalla bellezza di “Interstellar Love” o di “Again”, dalle polverose melodie di “Run Dog, Run!” o dall’esperimento post rock di “ZOO”: “Again” è un disco variegato e mai noioso, nonostante le sonorità lente (come le atmosfere); perciò, se apprezzate le coordinate sopraelencate, segnatevi il nome di questa band pugliese, che merita davvero tanto – non ve ne pentirete!
Voto: 7,5/10
Giovanni Clemente

Contact
avioletpine@gmail.com
www.facebook.com/avioletpinemusic

"Again" su Tuttorock

Foto
Il progetto A VIOLET PINE nasce nel 2010 da un’idea di Beppe Procida, Paolo Ormas e Pasquale Ragnatela. La linea comune della band consiste nell'utilizzo di sintetizzatori e bassi corposi, una commistione tra drum machines e batterie acustiche ed ancora intrecci tra chitarre e pianoforte, abbracciando post-rock, dark-wave e rock psichedelico. Dopo Turtles del 2015, ora si ripresentano con questo nuovo lavoro, Again.

​Abbandonata l’elettronica ed i synth la band si proietta nella piena dimensione acustica estraendo un suono cupo e rabbioso, con una varietà di deviazioni, dalla sognante opening di Interstellar love con le sue rotondità profonde, alla chitarra tagliente accompagnata da rullanti e suoni acidi della ringhiosa Run dog, run!, brano micidiale che colpisce con forza. Non mancano momenti meditativi quasi shoegaze come in Again e When boys steal candles, ed una lisergica chiusura con la strumentale Zoo.

Un disco che riporta alle radici del rock, uno stoner venato di alternative denso e confortante, suoni scuri e potenti, cantato sempre nel pezzo, mixaggio e masterizzazione che restituiscono un suono preciso, ottimo lavoro.

MAURIZIO DONINI
Voto 8/10

Foto
Tracklist
01. Interstellar Love
02. Run Dog, Run!
03. Again
04. When Boys Steal Candies
05. 
Black Lips
06. Monster
07. Zoo

Credits
releases March 21, 2019
written and arranged by A Violet Pine Recorded
by Cosimo Cirillo at New Born Records studio, Barletta
Mixed by Beppe “Deckard” Massara
artwork by Rosangela Procida

Line-up:
Giuseppe Procida: vocal, guitar
Francesco Bizzoca: bass guitar
Paolo Ormas: drums


https://www.tuttorock.net/recensioni/a-violet-pine-again?fbclid=IwAR3wbWzlQ78x7NAplSL006rffzwqOJ8hIChhFp-OGNqRzuVWFNRAk9WCsPU

"Again" recensito dall'olandese Musiczine

"Su "Again" gli A Violet Pine fanno rivivere il rock alternativo degli anni Novanta. L'album rappresenta un cambiamento di stile rispetto a "Turtles" del 2015 e mi ricorda band come Sonic Youth, Dinosaur Jr., Pavement o Hüsker Dü. Chi ama quest'ultime band, probabilmente apprezzarà questo disco."

L’album “Again” apre una nuova via ai “A VIOLET PINE”

Una trasformazione quella dei barlettani “A Violet Pine” che, con “AGAIN” navigano verso uno stoner rock a tratti dark e psichedelico con chitarra, basso e batteria unitamente alla voce come a formare un unico vortice di ribellione nella penombra di un sound onnipotente che riesce a trasformare le sensazioni in emozioni musicali, trascinando l’ascolto verso la scoperta di ciò che ogni singola traccia dell’album vorrebbe comunicare con parole e musica.
Le nostre sono semplicemente quattro righe che descrivono le emozioni che una composizione musicale, nella sua grandezza, riesce a regalare… bel lavoro, bell’album.
“Peppe Di Priamo – noirocker.it”
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A quattro anni dalla pubblicazione del secondo lavoro, Turtles, tornano i barlettani A Violet Pine, con una line-up rinnovata che vede l’ingresso del nuovo bassista Francesco Bizzoca al posto di Luca Ormas.
Il trio, abbandonate tastiere e synth, punta su un nuovo approccio più diretto che flirta con lo stoner rock.
Registrato da Cosimo Cirillo ai New Born Records Studios di Barletta e mixato da Beppe “Deckard” Massara, Again si presenta come il primo e coraggioso passo di una nuova fase della carriera degli A Violet Pine.

Biografia
A Violet Pine è un trio che nasce nel 2010. Il genere proposto è post-rock con sfumature dark-wave e shoegaze. Nel 2013 arriva l’esordio su Seahorse Recordings, dal titolo Girl, accolto in maniera molto positiva. Tra vari live e festival la band compone il secondo album Turtles uscito nel 2015 per la T.a.Rock Records.
Dopo sei mesi la band torna con Turtles Remixes in cui vari producers rivisitano i brani dell’album. Dopo quattro anni con una line up e un approccio più orientato allo stoner rock il 21 marzo 2019 viene pubblicato Again accompagnato dal video della titletrack.

A Violet Pine su RockGarage.it

Come una persona che passa mesi e mesi in palestra ad esercitare il proprio fisico e guardandosi allo specchio si vede diverso da quando ha iniziato il percorso di allenamento, così gli A Violet Pine hanno acquisito muscoli nuovi rispetto al loro passato. Li avevamo incontrati all’epoca di Turtles (di cui abbiamo parlato a questa pagina) e avevamo sentito che qualcosa, di lì in avanti, sarebbe cambiata. Avevamo parlato di “evoluzione stilistica in corso” e che l’avremo apprezzata “maggiormente sul prossimo album” ed a conferma di questo arriva Again, un album in cui le chitarre (ma in primis la loro personalità sonora) arrivano con maggiore determinazione fin dall’opener Interstellar Love. E’ il terzo album per la band ma il primo autoprodotto e sentiamo che questa è stata una scelta voluta da parte della band, magari per mettersi maggiormente a nudo e non aver timore di imboccare una strada diversa. Questo ci piace, molto. Gli A Violet Pine si sono tuffati nei meandri del rock oscuro, non lo hanno fatto voltando le spalle al passato (la vena dark resta un loro marchio di fabbrica) ma confluendo le loro energie in una natura elettrica che in Again non viene solo dalla chitarra ma anche dalle linee di basso del nuovo ingresso, Francesco Bizzoca, basso che viene fuori in più occasioni.
Run Dog, Run! ha una seconda parte che sottolinea quanto la vena introspettiva sia importante nel songwriting del power trio, però noi più ascoltiamo questo album e più sentiamo il sapore delle chitarre e ci ritornano in mente gli anni del grunge, la sei corde targatta Billy Corgan, le note ruvide e distorte, gli ampli che gracchiano. Intensa la parte strumentale di When Boys Steal Candles che sembra portarci lontano ma è solo un’altra multiforme faccia del sound targato A Violet Pine, Black Lips suona come se fosse una ballad secondo il pensiero della band, un brano in cui il cantato ha il sapore ottantiano mentre poi si sguaina una sei corde potente ed un incedere oscuro a supporto. L’album si chiude con un pezzo strumentale in cui il trio gioca con pattern e arpeggi, anche qui la moltitudine del loro mondo viene fuori, se vogliamo in modo ancora più crudo rispetto agli altri brani, un qualcosa di crudo che affascina e conquista.
Again dura 33 minuti ma la sensazione è che ci sia molta più musica rispetto a quanta l’orologio ci suggerisca, anche grazie a dei ritmi lenti che hanno il potere di entrarti dentro e crearti un’emorragia interna molto più pericolosa di quei tipici colpi heavy che ti trafiggono all’istante e poi ti lasciano agonizzante. Originali e audaci, cupi e profondi.

La recensione di "Again" su Metal Hammer

A Violet Pine – Again

Il 07/05/2019, di .
Gruppo: A VIOLET PINE
Titolo Album: Again
Durata: 39 min.
76
A ben quattro anni di distanza dal loro ultimo album ‘Turtles’, gli A Violet Pine fanno un ritorno audace che profuma di cambiamento. Con un nuovo elemento nella formazione, il bassista Francesco Bizzoca, la band sancisce una grande svolta, supportata dall’eliminazione delle tastiere e del synth. Sin dal principio, con ‘Interstellar Love’, prendono le distanze dal passato: riff accattivanti, ritmica conturbante, con un basso imperante aprono un sottile spiraglio, in cui la voce si introduce, come se fosse velluto. Come dichiarato dalla stessa band, fanno capolino chiare dinamiche stoner, seguite da influenze “acid” disturbanti, su cui la voce, sporca e intensa, fa perno. Nella titletrack, le strutture sonore si fanno più imponenti, in grado di sostenere il peso di una rinascita, a seguito di un dolore, una sconfitta. L’invito a provarci ancora… “Again”. A partire dal brano ‘When Boys Steal Candies’, si assiste a un crescendo melodico, costantemente supportato da una parte ritmica che riesce a creare le linee guida, per comprenderne al meglio le volontà. Si fa sempre più evidente il passaggio dal “sintetico” all’empatico, perché il cuore è ciò che più di tutto ha contraddistinto l’intero album, fino al pieno raggiungimento con il brano ‘Zoo’. Un crogiolo di umori e sensazioni dissonanti si riversano sull’ascoltatore, ormai catturato e preda del vortice emozionale.

Tracklist
01. Interstellar Love
02. Run Dog, Run!
03. Again
04. When Boys Steal Candies
05. Black Lips
06. Monster
07. Zoo

Lineup

Lineup

Giuseppe Procida: vocal, guitar
Francesco Bizzoca: bass guitar
Paolo Ormas: drums

http://www.metalhammer.it/recensioni/2019/05/07/a-violet-pine-again/?fbclid=IwAR26_rVml7-ECrOnAUaMxqz5nwdVPJABxt3jK7h0mlEQxtGvh88uzOS1wnY

Le Recensioni di Syd - "Again"

Terza recensione per "Again"
Tornano i pugliesi A Violet Pine col terzo album "Again". Con questo lavoro, a fronte anche di una nuova direzione musicale e una line up parzialmente rinnovata, i nostri si spingono verso uno stoner rock vigoroso ma che sa anche emozionare e trovare spunti di malinconica introspezione.
La voce scura e piacevolmente timida di Giuseppe Procida, anche alla chitarra, vagamente Robert Smith in qualche circostanza, fa da contraltare a contesti ruvidi e desertici. La title track tradisce i ricordi post rock degli esordi, in un brano ben confezionato in arrangiamento e sorretto da un basso graffiante e sporadiche esplosioni elettriche.
Ciò che maggiormente colpisce di questa band è la capacità di rispettare i canoni della forma canzone, puntando su refrain convincenti (è il caso ad esempio di When boys steal candles) e rimanendo all'interno di minutaggi umani, riuscendo comunque a inviare il loro messaggio; un aspetto, questo, piuttosto inconsueto presso compagini di questo genere, che spesso amano tergiversare in inconcludenti digressioni strumentali non sempre a fuoco.
Non è appunto il caso degli A Violet Pine, i quali sembrano conoscere molto bene la materia, declinandola attraverso paradigmi più classici e universali, rimanendo credibili e molto solidi. Molto bravi.

martedì 30 aprile 2019

La seconda recensione per "Again" su MetalEyes IYE

da Metaleyes.iyezine.com
Post grunge, rock, leggere distorsioni che si fanno spazio tra suoni desertici ed oscure palpitazioni notturne, sono le caratteristiche principali dei brani che compongono Again, terzo album dei rockers pugliesi A Violet Pine.
Sono passati quattro anni dal precedente lavoro e la band, ora composta da Giuseppe Procida (voce e chitarra), Francesco Yacopo Bizzoca (basso) e Paolo Ormas (batteria e tastiere) torna con un lavoro notturno, strumentale, sempre impossessato da quel demone stoner-gaze che ha sempre contraddistinto la musica del gruppo.
Un album che si inoltra senza paura nel rock dell’ultimo decennio del secolo scorso, immagazzinando influenze ed ispirazioni che vanno oltre i soliti nomi (tanto si ascolta dei seminali The God Machine del capolavoro Scenes From The Second Storey), pur tenendo ben presente nello spartito attimi di rock bagnato dalla pioggia di Seattle.
Un album notturno si diceva, atmosfere plumbee, umide anche se in lontananza il vento del deserto arriva a riscaldare brani come Run Dog Run! o la parte finale di Where Boys Steal Candles.
Again è un album minimale, a suo modo diretto e pervaso da lunghe jam strumentali tramite le quali la mente viaggia tra l’umidità della notte e l’impatto del sole sulla sabbia del deserto: un esperienza uditiva consigliata agli amanti dei suoni post rock e stoner.

giovedì 11 aprile 2019

La prima recensione di "Again" è su Rockit.it

da Rockit

Di notte l’asfalto sfuma le sue tonalità di grigio con quelle del guard-rail, entrambe scurite dal manto nero del cielo. Poche luci penetrano il buio e, quando accade, caravaggesche memorie rivivono dentro scenari contemporanei di cemento, semafori e autogrill; e più che nella prepotenza accecante del giorno, è proprio lì, in quell’oscurità interrotta, che si riescono a distinguere meglio le diverse gradazioni di luce e i loro colori al neon. Lungo questa autostrada notturna sembrano procedere i brani di “Again”, nuovo lavoro dei pugliesi A Violet Pine, che dall’ombra prendono vita, forma e pochi ma vividi colori, e avanzano con passo ebbro attraverso il deserto delle città assopite.
Lo scenario oscuro è costruito attraverso accordi plumbei e post-grunge con distorsioni sabbiose su cui danzano qua e là le sagome delle intense scene strumentali, a volte abbaglianti come stelle comete incandescenti che squarciano il buio (ad esempio in “When Boys Steal Candies”) e altre volte esplosive fonti di nubi tossiche (come in “Run Dog, Run!”).
Novità di questo lavoro, oltre ad una line-up leggermente modificata (che annovera Giuseppe Procida alla voce e alle chitarre, Francesco Bizzoca al basso e Paolo Ormas alla batteria) è l’assenza dei synth di cui i nostri avevano fatto sapiente uso nei primi due album, “Girl” del 2013 e “Turtles” del 2015. La ricerca di un suono maturo e meno plastico li porta a fare un salto all’indietro nel tempo, avventurandosi nel cuore degli anni 90 e rapendone i tappeti di chitarre ostinate e i riff malati su cui la voce, onirica e fumosa, diventa una voce narrante, quasi attrice fuori campo, che striscia alcolica sul terreno ruvido e scabro della sezione strumentale protagonista.
Il primo singolo, nonché title-track del disco, è la sublimazione degli intenti della band ma soprattutto la migliore sintesi, ed è accompagnato da un videoclip che, seppur minimale, riesce a fondere disillusione e rinascita, lotta e passione.
Si può certamente dire che con “Again” gli A Violet Pine si confermano una delle migliori realtà “stoner-gaze” italiche, in grado di guidarci verso desertiche evasioni.